Il Sole è la stella intorno alla quale gira il nostro sistema solare ed è una delle fonti di energia più preziose per la vita sulla Terra. Sulla sua superficie, chiamata corona, sta succedendo però qualcosa di molto strano.
La sua superficie, chiamata fotosfera, è composta da plasma elettricamente carico e raggiunge temperature fino a 5.730°C. Tuttavia, la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera solare, è caratterizzata da temperature di oltre 1 milione di gradi, ovvero più di 150 volte superiore rispetto alla superficie del Sole.
Questo comporta un enigma che agita gli scienziati, in quanto le leggi della termodinamica prevedono che gli strati atmosferici di un corpo celeste debbano essere sempre più freddi allontanandosi dalla superficie.
In un recente studio, grazie ad una collaborazione tra la sonda della NASA Parker Solar Probe e il Solar Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea, è stato possibile fare luce su questo mistero che tanto affascina gli scienziati. Nel giugno del 2022, il Solar Orbiter si è avvicinato al Sole per scattare una foto della corona solare.
Gli astronomi sono riusciti nell’impresa grazie ad uno strumento progettato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica italiano che permette di oscurare la luce proveniente dalla superficie solare. Nel frattempo, la Parker Solar Probe ha effettuato delle importanti misurazioni, arrivando ad appena 9 milioni di km dal Sole. Grazie ai dati raccolti dalle due sonde, gli astronomi hanno potuto determinare l’evoluzione del plasma dalla posizione della Parker Solar Probe a quella dell’attesa del Solar Orbiter.
Il risultato di questa collaborazione ha permesso di individuare delle turbolenze nell’atmosfera solare che contribuirebbero alla propagazione del calore sino alla corona. Ciò significa che queste turbolenze sono probabilmente alla base del perché la corona solare è così calda e rappresentano una potenziale soluzione dell’enigma.
Tuttavia, è necessario effettuare ulteriori studi per confermare questa ipotesi e capire meglio i meccanismi alla base delle turbolenze. Per questo, le due sonde avranno la possibilità di effettuare osservazioni congiunte ancora due volte nel futuro prossimo, nel 2023 e 2024. Si prevede che queste osservazioni saranno di grande importanza per chiarire una volta per tutte questo enigma.
La collaborazione tra la Parker Solar Probe e il Solar Orbiter ha permesso agli scienziati di fare luce su uno degli enigmi più affascinanti del Sole: la corona solare e la sua temperatura superiore alla superficie della stella. Le turbolenze individuate nell’atmosfera solare potrebbero essere alla base del perché la corona è così calda e rappresentano una potenziale soluzione dell’enigma.
Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare questa ipotesi e comprendere meglio i meccanismi alla base delle turbolenze. La collaborazione tra la Parker Solar Probe e il Solar Orbiter rappresenta un passo importante verso la comprensione del Sole e delle sue proprietà, fondamentale per comprendere il nostro universo e il nostro posto al suo interno.
Il Sole ha una grande influenza sul nostro pianeta, attraverso i cicli di attività solare. La sua energia è responsabile degli effetti che possiamo vedere sulla Terra, come le aurore boreali e le tempeste solari. Comprendere meglio la sua struttura e il funzionamento della sua atmosfera può quindi avere un impatto significativo sulla nostra comprensione del sistema solare e sulle conseguenze delle sue attività sul nostro pianeta.
Inoltre, la soluzione dell’enigma della corona solare può avere anche delle implicazioni pratiche, come ad esempio una migliore previsione delle tempeste solari che potrebbero causare problemi alle nostre reti e infrastrutture elettriche. In passato, alcune di queste tempeste solari hanno causato blackout e danneggiato i satelliti in orbita terrestre.
Il Solar Orbiter e la Parker Solar Probe sono solo due delle molte missioni spaziali che stanno studiando il Sole e l’intero sistema solare. Questi studi sono essenziali per migliorare la nostra comprensione del nostro universo, ma sono anche una dimostrazione del potenziale della collaborazione internazionale nel campo della scienza.
Dal Giappone arriva una novità che possiamo ben definire come rivoluzionaria. E' il futuro del…
Vi siete mai chiesti cosa potrebbe succede se sul nostro pianeta tutti gli animali diventassero…
Il drammatico declino della biodiversità al Lago Trasimeno in uno studio di Franco Pedrotti: in…