Anche in Italia, negli ultimi anni, alcune aziende hanno deciso di inserire in organico un Sustainability manager: lo studio in merito.
Sempre più aziende in a livello globale stanno cercando di variare le proprie strategie ed essere più attente all’ambiente. Un cambio di rotta necessario per cercare di tutelare la salute del nostro Pianeta e garantire un futuro migliore alle prossime generazioni.
In quest’ottica è nata una nuova figura professionale: il Sustainability manager. Si tratta di una figura che si occupa di controllare, promuovere e migliorare le strategie della stessa impresa per ridurre l’impatto ambientale. Ma quante sono le aziende italiane che hanno all’interno del proprio organico un Sustainability manager? A rispondere una recente analisi.
Sustainability manager, lo studio sulla figura professionale in Italia
Da anni ormai diverse aziende nel mondo hanno deciso di inserire nel proprio organico un Sustainability manager, ossia un responsabile della sostenibilità aziendale. Nel dettaglio, si tratta di una figura professionale il cui compito è quello di controllare quali siano le attività della ditta attente alle tematiche ambientali con lo scopo anche di migliorarle.
Il Sustainability manager, dunque, aiuta a rendere sempre più sostenibili le pratiche aziendali creando il giusto equilibrio con il lato economico e gli obiettivi dell’azienda stessa. Una figura, dunque, molto importante considerando l’attuale situazione in termini di inquinamento e cambiamento climatico che stanno sempre di più danneggiando il nostro Pianeta.
Proprio in merito, Deloitte, azienda specializzata in servizi di consulenza e revisione, ha condotto un’analisi per capire quanto sia diffusa la figura del responsabile della sostenibilità aziendale. Dallo studio è emerso che solo il 7% delle imprese ha inserito questo ruolo in organico, una percentuale che sale al 37% se si prendono in considerazione quelle che dispongono di oltre 50 dipendenti.
Le aziende ed il Piano di Sostenibilità
Inoltre, nello studio di Deloitte, è stato evidenziato come solo il 3% del campione avesse adottato un Piano di Sostenibilità, mentre un altro 3% avrebbe già in programma di adottarlo e l’11% sta valutando questa possibilità. Per poter adottare un Piano di Sostenibilità è fondamentale aver sviluppato anche una serie di key performance indicators (Kpi), ossia indicatori che possano valutarne l’impatto interno e esterno all’azienda.
Anche qui i dati non sono rincuoranti. Le realtà che utilizzano questo tipo di indicatori sarebbero il 40%, mentre circa il 30% avrebbe già programmato la loro adozione ed il restante 20% sta valutando la possibilità di svilupparli.
Infine è stata evidenziata anche una scarsa propensione agli investimenti attenti all’ambiente: circa 2 imprese su 10 hanno deciso di investire in questa direzione. La percentuale cresce, arrivando ad oltre un terzo, se si tengono in considerazione solo quelle che hanno fatto registrare un aumento del fatturato nell’ultimo anno.