I vulcani sottomarini rappresentano una delle più affascinanti e misteriose attrazioni presenti sul nostro Pianeta. Dato sconvolgente: sono circa 20mila, quelli scoperti in tutto il globo.
Situati negli abissi degli oceani, i vulcani sottomarini sono spesso poco conosciuti a causa del loro posizionamento poco scovabile. Tuttavia, negli ultimi decenni, grazie ad una tecnologia subacquea sempre più avanzata, l’uomo è riuscito a venire sempre più a contatto con i vulcani sottomarini. Quelli conosciuti fino a questo momento sono circa 20mila.
Ma come si formano? Solitamente vi è un processo molto simile a quello dei vulcani terrestri: sotto la crosta oceanica, le placche tettoniche si muovo e interagiscono fra loro, creando attività vulcanica. Quando il magma sale verso la superficie attraverso fratture nel suolo, vanno a formarsi questi giganti. Ovviamente le eruzioni sono completamente differenti in quanto l’acqua gioca un ruolo fondamentale nel raffreddamento e solidificazione della lava.
L’eruzioni sub oceaniche possono avere un impatto significativo sull’ambiente circostante. Difatti nell’acqua vengono rilasciati gas tossici, cenere vulcanica e materiale lavico. Tale avvenimento causa la morte di numerosissimi organismi che abitano l’oceano e dunque alterare l’ecosistema ambientale sottomarino.
Tuttavia, le eruzioni vulcaniche sottomarine possono anche generare nuovi habitat e biomi sul fondale oceanico. Possono inoltre stimolare la crescita di comunità biologiche e contribuire alla cicatrizzazione degli oceani. La comprensione di tutti questi fenomeni diviene fondamentale per comprendere l’evoluzione degli ecosistemi marini nel corso del tempo.
Il vulcano sottomarino più grande conosciuto sulla Terra è il Mauna Loa, situato nell’Oceano Pacifico, più specificamente nelle Hawaii. La maggior parte della sua struttura si estende per oltre 5mila metri sotto il livello del mare. La sua massa in totale supera i 75mila chilometri cubi. Nonostante la sua imponenza, Mauna Loa è anche noto per eruzioni relativamente tranquille e non esplosive, caratterizzate dalla fuoriuscita di lava fluida che si riversa lentamente lungo le sue pendici. Questo tipo di eruzioni permette una maggiore sicurezza per le comunità circostanti, ma richiede comunque una costante sorveglianza per monitorare l’attività vulcanica e prevenire potenziali rischi.
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