La stagione del polline può rappresentare un vero e proprio dilemma per tutti noi, ma come si manifestano le nostre allergie? Scopriamolo
Le allergie, come tutti noi ben sappiamo, possono essere delle rogne non indifferenti soprattutto quando inizia il cosiddetto “periodo delle allergie”. In questo caso, infatti, non c’è altro che possiamo fare se non sperare che questo momento finisca il prima possibile e soprattutto di non trovarci in un luogo in cui le polveri nell’aria siano particolarmente cariche di polline.
Oggi, però, vogliamo concentrarci non tanto su una possibile soluzione all’allergia ma al modo in cui questa decide di manifestarsi agli occhi di tutti noi. Vi siete mai chiesti, in poche parole, perchè il nostro corpo reagisce nel modo in cui fa? Oggi ve lo vogliamo svelare noi.
Sono poche le persone che riescono a potersi realmente dichiarare salve e libere dalla cosiddetta stagione delle allergie: per la maggior parte di noi, infatti, il polline rappresenta un ostacolo ben difficile da superare o da raggirare. Il corpo umano, infatti, reagisce in modo piuttosto scontato e anche comune davanti proprio alla diffusione di polline nell’aria che ci circonda, solitamente attraverso gli starnuti o in alternativa tramite la tosse.
Sono due delle soluzioni di cui, in poche parole, il nostro corpo si serve per poter mantenere libere le nostre vie respiratorie e dunque aiutarci a depurarle da corpi irritanti o estranei. Ma in quale modo, nello specifico, il nostro corpo decide quale delle due opzioni possa apparire più idonea e utile tra la tosse e lo starnuto? Ebbene, per scoprirlo non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi: abbiamo, infatti, la risposta che fa per voi.
Come prima cosa, dunque, cerchiamo di capire chi è che si occupa di fornire una risposta alla presenza di polline nell’aria che tanto ci da fastidio. Nello specifico, il ruolo spetta alle cellule nervose: proprio loro, infatti, si attiveranno e decideranno di muoversi attraverso le vie del naso o quelle della gola. Ci sono infatti alcuni neuroni specializzati sia per quanto riguarda i passaggi nasali che nella trachea, così come dimostrato da alcuni scienziati della Scuola di Medicina dell’Università di Washington.
Sebbene la ricerca non si possa ancora considerare ottimizzata e conclusa, gli scienziati sono sulla strada giusta per poter arrivare una risposta. Dopo aver scoperto nei topi (e si ipotizza dunque anche negli esseri umani) la presenza di neuroni differenti per recettori specifici sia nelle vie del naso che della trachea, adesso il passaggio successivo è un altro. Ovvero cercato di capire se l’informazione sensoriale viene veicolata da cellulare nervose differenti: in questo modo potremmo arrivare a comprendere su quale base rispondiamo con la tosse o con gli starnuti, ed eventualmente ottenere dei farmaci contro influenze o allergie molto più efficaci.
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