Elisabetta Scardovi è un’attivista che si prende cura di una cinquantina di cani in un rifugio di Imola: dopo l’alluvione, è distrutta.
Come ogni calamità naturale, non c’è solo un lungo elenco di vite umane spezzate, di persone evacuate, isolate e senza contatti, di richieste di soccorso di ogni tipo. Dopo ogni evento di impressionante portata, infatti, ci anche degli animali da portare in salvo.
La scrittrice Silvia Ballestra, dopo il terremoto che nel 2016 mise in ginocchio il Centro Italia, ha raccontato quelle storie, storia di animali tratti in salvo, ma anche di animali che non ci sono più o che hanno dato il proprio contributo nella macchina dei soccorsi, in un libro, “Vicini alla Terra”.
Quanto accaduto con la violentissima alluvione che ha messo in ginocchio gran parte dell’Emilia Romagna è stato un ripetersi di quei fatti, in questo pezzo d’Italia esondazioni, frane e smottamenti hanno cambiato in parte l’aspetto geofisico del Paese. Hanno distrutto paesi, tolto la vita a persone e tanto altro. Ma hanno anche messo in difficoltà i nostri amici a quattro zampe e chi di loro si occupa.
Come Elisabetta Scardovi, responsabile del rifugio Baukingham Palace, che ospita una cinquantina di pelosi: mentre l’emergenza è ancora in corso, la donna ha raccontato attraverso Facebook quella che è la situazione del rifugio che gestisce. Le immagini – come un po’ dappertutto – sono catastrofiche. Il suo rifugio si trova a Imola e a Betty, come tutti la chiamano, è arrivata in queste ore una grande solidarietà.
“Stiamo evacuando i miei Baubimbi”, ha raccontato la donna su Facebook, pubblicando l’altra notte le foto dell’intervento dei vigili del fuoco, che hanno tratto in salvo i suoi amici pelosi, dei quali si prende cura da anni. La donna, in diversi post sui social network si è detta “distrutta” e “a pezzi” per quanto accaduto. Dal rifugio Baukingham Palace, la responsabile ha lanciato un appello e una richiesta di aiuto: quella cioè di prendere qualche cane, perché in molti hanno davvero rischiato grosso nelle scorse ore.
Il suo racconto dettagliato delle giornate terribili dell’alluvione mette davvero i brividi: cani in piedi da ore, spaventati, lei stessa che non sa cosa fare e chi chiamare, perché appunto sono tante, centinaia e centinaia, le richieste di aiuto ai numeri di pronta emergenza. Fino appunto all’ultimo atto di questa vicenda, almeno per ora: i pompieri che salvano i cani. Al loro fianco, fino all’ultimo, è rimasta Betty, con grande e infinito amore.
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