La OceanGate ha diramato qualche minuto fa una nota spiegando che i passeggeri a bordo del Titan, il sommergibile disperso da giorni, sarebbero morti.
Svolta nelle ricerche del sommergibile Titan, disperso nelle acque dell’Atlantico da domenica. “Crediamo che l’equipaggio del nostro sommergibile sia morto“. È il drammatico annuncio della OceanGate, la società che aveva organizzato la spedizione, arrivato pochi minuti fa attraverso una nota.
Solo qualche ora prima, riporta la redazione di Leggo, le squadre di ricerca, attraverso un robot sottomarino, aveva individuato alcuni rottami nei pressi del luogo dove si trova ancora il relitto del Titanic. Non è ancora stato confermato dagli esperti se si tratti dei resti del Titan. L’ipotesi è quella che il batiscafo sia imploso durante la spedizione provocando la morte delle cinque persone che si trovavano a bordo.
Non c’è più speranza di trovare in vita le cinque persone a bordo del Titan, il sommergibile partito domenica per visitare il relitto del Titanic nelle acque dell’Oceano Atlantico a largo di Terranova (Canada). Pochi minuti fa, in una nota l’OceanGate ha dichiarato che l’equipaggio possa non essere più in vita. Nel primo pomeriggio, si era diffusa la notizia del ritrovamento di alcuni detriti nelle vicinanze del transatlantico affondato nell’aprile del 1912.
In un primo momento, non era chiaro di quali resti si trattasse e le informazioni captate dal robot sono state sottoposte ad analisi. Già da questa mattina, le speranze di trovarli vivi erano bassissime, infatti, intorno alle 13:00 (ora italiana) sul sommergibile le riserve d’ossigeno utile per la spedizione sarebbero terminate.
Poi la drammatica conferma. Secondo quanto ipotizzano le autorità locali, al momento, il mini-sottomarino sarebbe imploso, poco dopo aver perso i contatti con l’imbarcazione che si occupava del monitoraggio della spedizione. A provocare la tragica implosione sarebbe stata una gravissima perdita di pressione.
Da domenica si cercava disperatamente il Titan, il sottomarino utilizzato per la spedizione che pesava circa 9.000 chili ed era stato realizzato in fibra di carbonio e titanio. Il sommergibile ha fatto perdere le sue tracce dopo poco aver cominciato la sua spedizione negli abissi dell’Oceano Atlantico: l’obiettivo era quello di avvicinarsi il più possibile al relitto del Titanic che si trova sul fondale, ad una profondità di circa 3.800 metri. Le persone a bordo, attraverso un oblò, avrebbero potuto ammirare ed immortalare i resti del transatlantico tristemente celebre per il naufragio di 111 anni fa.
Non si trattava della prima spedizione organizzata da OceanGate. Da qualche anno, infatti, sono stati diversi i “tour sottomarini”. La cifra da pagare è di 250mila dollari (circa 230mila euro). Un’esperienza, dunque, considerato il costo, riservata a pochi facoltosi che nel corso del tempo hanno potuto esplorare i fondali poco conosciuti e vivere qualche ora tra le oscurità di quelle acque.
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