Si può sopravvivere giorni interi mangiando neve? Cosa ci insegna il caso di Nante Niemi, il bambino di 8 anni disperso in una foresta del Michigan
Si può sopravvivere per giorni interi avendo, come unico sostentamento a propria disposizione, soltanto cumuli di neve? Una domanda a cui un recente caso di cronaca verificatosi negli Stati Uniti avrebbe, perlomeno in parte, contribuito a rispondere. L’assurda vicenda ha come protagonista Nante Niemi, un bambino di a malapena 8 anni ritrovatosi tutto solo in una foresta dello Stato del Michigan.
L’escamotage – che definire assurdo è riduttivo – che il piccolo è riuscito a trovare per salvarsi la vita non ha mancato di lasciare interdetti i soccorritori che, dopo due giorni di estenuanti ricerche, lo hanno recuperato in una condizione a dir poco sconcertante.
Quando ci si ritrova in condizioni estreme, l’unico imperativo che ci si pone è proprio quello di trovare l’escamotage per sopravvivere. Come dimostra il caso della 48enne Lillian che, dispersa in una foresta australiana, è sopravvissuta avendo come unica fonte di calorie una bottiglia di vino. La vicenda del piccolo Nante Niemi, verificatasi nello Stato del Michigan, non appare poi così distante dall’esperienza della donna. Il piccolo, che all’età di 8 anni si è ritrovato completamente solo in una foresta, si è dovuto arrangiare come meglio poteva.
Allontanatosi dalla famiglia – che stava campeggiando presso il Parco delle Porcupine Mountains – per cercare della legna da ardere, il bambino, che ha percorso molti più km del dovuto, ha finito per perdere l’orientamento. Cosa fare, dunque, nell’attesa che i suoi genitori si mobilitassero per andare a prenderlo?
Nante, più nello specifico, ha escogitato una tecnica geniale per garantirsi riparo dal freddo e per prolungare la propria sopravvivenza il più possibile. La neve, in questo particolare frangente, è stata la preziosa alleata del bambino, che ha pensato bene di mangiarla per garantirsi una minima dose di liquidi in corpo. Quando la sua famiglia e le squadre di ricerca lo hanno recuperato, il piccolo versava in una condizione sorprendente.
Si era riparato sotto un tronco, così da avvertire il meno possibile gli effetti del freddo, ed aveva finito per adoperare la neve come vero e proprio mezzo di sostentamento. Così, quando i soccorritori e i familiari lo hanno trovato al termine di due estenuanti giornate di ricerca, hanno potuto constatare la verità più bella: Nante, che godeva di ottima salute, era riuscito a superare illeso la notte trascorsa nella foresta ed era pronto per fare ritorno (finalmente) a casa.
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