Nel corso di un congresso organizzato a Roma, la Sie ha messo in luce le problematiche legate alle sostanze chimiche prodotte dalle industrie mondiali.
La Società italiana di endocrinologia (Sie) ha evidenziato che ogni 1,4 secondi viene prodotta una sostanza dannosa dalle industrie a livello globale. La presidente Sie, Annamaria Colao, e il presidente eletto Gianluca Aimaretti si sono espressi in merito e hanno evidenziato come sia necessaria una revisione urgente del regolamento per favorire l’allungamento della lista delle sostanze vietate e prevenire i danni che potrebbero arrivare per le prossime generazioni.
Una situazione da attenzionare, considerate anche le ultime statistiche che hanno fatto emergere come nell’Unione Europea si arrivano a produrre 300 milioni di tonnellate di sostanze chimiche ogni 365 giorni e con un consumo di circa 200mila tipologie differenti. Inoltre sono 12mila, pensate un po’, quelle considerate pericolose per la salute dell’uomo, ma anche per l’ambiente.
Alcune delle sostanze in questione possono essere dei veri e propri interferenti endocrini, cosa significa? Semplice questi composti sono in grado di alterare, purtroppo, il sistema endocrino e gli equilibri ormonali. Da parecchi anni, ormai, nell’UE si è arrivati a vietare quasi 2mila sostanze, ma tutto questo sembra non bastare, perché serve ancora indagare e accelerare.
Alla presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, riporta Sky Tg24, è stato chiesto di rivedere e aggiornare il regolamento europeo 1907/2006 Reach che riguarda la valutazione, registrazione autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche.
Colao e Aimaretti, durante il congresso organizzato a Roma, hanno continuato e spiegando quanto sia fondamentale che la revisione venga portata avanti in questo momento. Non si può ritardare la revisione del Reach perché il rischio di esposizione ad alcune sostanze è molto alto. Ma dove si trovano? Gli esperti hanno evidenziato che potrebbero, oltre che nell’aria, trovarsi addirittura in alcuni oggetti, come ad esempio: bottiglie di plastica e giochi.
I costi sono un altro aspetto negativo degli interferenti endocrini. Alcune stime in merito hanno evidenziato, difatti, come porterebbero ad una spesa di circa 157 miliardi a livello sanitario e di perdite di potenziale di guadagno.
Cosa pensano gli abitanti? La Commissione Europea ha condotto un’analisi nel 2020 ed è emerso che l’84% delle persone è seriamente preoccupato per la propria saluto in merito ai composti chimici, mentre il 90% si dice preoccupato per l’ambiente. Cosa chiedono gli esperti? Gli endocrinologi si augurano che venga accelerata la ricerca, purtroppo di numerose sostanze non si conosce praticamente molto, dunque, neanche la pericolosità.
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