La sostenibilità nell’alimentazione inizia dalla scelta degli alimenti. Ma quali sono i migliori? Scopriamoli insieme
Oggi c’è una maggiore attenzione alla sostenibilità, anche nella scelta della nostra alimentazione. Il cibo non è solo un mezzo per soddisfare il nostro fabbisogno nutrizionale o per il piacere di mangiare, ma anche una scelta consapevole per proteggere il pianeta. L’obiettivo è quello di vivere sulla Terra in modo da non danneggiare i sistemi naturali, che spesso sono alla base delle pericolose crisi climatiche.
Scegliere alimenti sostenibili significa – dunque – fare scelte alimentari che siano benefiche sia per noi che per il pianeta. Un esempio di dieta sostenibile è la dieta mediterranea, che comprende alimenti di stagione e del territorio. Per scegliere alimenti sostenibili, è importante evitare gli sprechi, optare per cibi freschi e limitare quelli processati, seguire la stagionalità della frutta e della verdura e prestare attenzione alla provenienza di ciò che si acquista. Ma quali sono gli alimenti migliori?
I legumi sono un’ottima fonte di proteine sostenibile e salutare, ma purtroppo sono poco consumati dagli italiani. Secondo le raccomandazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana, dovrebbero essere consumati 3-5 volte a settimana. Le porzioni consigliate sono di 50 grammi per i legumi secchi e di 150 grammi per quelli freschi, surgelati o in scatola. Ci sono molti modi per cucinare i legumi: in umido con il pomodoro, in zuppe insieme a cereali e verdure, freddi in insalata, saltati in padella con verdure o trasformati in humus o paté cremoso.
Per una dieta sostenibile è importante variare il più possibile e includere anche carne e pesce, moderandone il consumo a 2-3 volte a settimana. E’ meglio scegliere le carni bianche come pollo e tacchino e pesce allevato o pescato nel Mar Mediterraneo, limitando il più possibile la carne rossa. Anche il pesce ha una stagionalità e si dovrebbe scegliere di privilegiare specie meno conosciute, come ad esempio il merluzzo, piuttosto che il tonno o il salmone.
Una dieta sostenibile ruota anche intorno a frutta e verdura di stagione e di provenienza locale. Ad esempio, se si acquistano fragole a gennaio provenienti dal Marocco, non si sta scegliendo un alimento sostenibile, anche se è biologico. Non ci sono evidenze conclusive che dimostrino i benefici per la salute degli alimenti biologici, anche se è vero che la frutta e la verdura biologica non sono trattate con pesticidi. Invece, può essere utile scegliere alimenti del commercio equo e solidale, che garantiscono un trattamento equo e rispettoso dei lavoratori, anche se provenienti da altre parti del mondo.
Per mangiare in modo sostenibile, è importante variare la propria alimentazione e sperimentare nuovi alimenti. In particolare, i cereali sono un’ottima fonte di nutrienti e ci sono molti tipi diversi oltre alla pasta e al riso, come ad esempio l’orzo, l’avena, il farro, il cous cous, il mais, il miglio e la quinoa. Anche le patate, spesso considerate un contorno, sono in realtà un cereale perché contengono amido e possono sostituire il pane e la pasta in termini nutrizionali.
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La chiave per consumare alimenti sostenibili è scegliere verdura di stagione e, se possibile, a km zero. La globalizzazione ci ha abituati a trovare qualsiasi tipo di ortaggio in qualsiasi momento dell’anno, ma in realtà la natura ha dei tempi ben precisi legati al clima e alla latitudine. Un buon modo per imparare quali verdure sono di stagione è fare un salto al mercato locale.
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