Secondo le stime di chi sta coordinando le ricerche del Titan, il sottomarino dispero nell’Oceano Atlantico, potrebbe essere già finito l’ossigeno per i passeggeri.
Non c’è ancora traccia del Titan, il sottomarino dispero da domenica nelle acque dell’Oceano Atlantico durante una spedizione verso il relitto del Titanic, il transatlantico naufragato nel 1912 a largo di Terranova (Canada).
I soccorritori stanno lavorando ininterrottamente da giorni, ma le speranze di trovare vive le cinque persone a bordo si vanno affievolendo sempre di più: secondo quanto stimato le riserve di ossigeno potrebbero esaurirsi a breve, questione di pochissime ore, anche se si teme possano essere già finito.
Sottomarino Titan, ricerche ancora in corso: si teme per la vita dei passeggeri
Le squadre della Guardia Costiera statunitense e di quella canadese stanno continuando a cercare senza sosta il sottomarino Titan di Ocean Gate. Il batiscafo era partito domenica per visitare il relitto del Titanic, ma dopo circa due ore dalla partenza era svanito nel nulla.
Scattate immediatamente le operazioni che, però, a giorni di distanza, non hanno dato ancora alcun esito. In campo sono scese navi, motovedette, aerei ed elicotteri che hanno setacciato oltre 25mila chilometri quadrati di mare.
Ormai si teme che per le cinque persone a bordo del sottomarino, tra cui il miliardario britannico Hamish Harding, non ci sia più nulla da fare. Secondo quanto riportano varie fonti internazionali e la redazione di Rai News, i soccorritori hanno stimato che le riserve di ossigeno potrebbero esaurirsi a breve, questione di pochissime ore, o probabilmente siano già finite. Probabilmente erano sufficienti sino ad oggi, giovedì 22 giugno, alle ore 13 (ora italiana).
L’obiettivo è quello di individuare il prima possibile il sommergibile, considerato che poi sarebbero necessarie alcune ore, forse quattro in totale, per riportarlo in superficie e liberare i passeggeri.
Ieri una piccola speranza
Nella giornata di ieri si era acceso un barlume di speranza, quando i sonar avevano captato alcuni rumori nell’area dove sono in corso le ricerche. Si tratta di sonar con una tecnologia avanzata che sono in grado di intercettare rumori anche a grandi profondità. Il batiscafo, difatti, potrebbe trovarsi ad una profondità di circa 4mila metri, così come il relitto del Titanic verso cui si stava dirigendo. Chi coordina le ricerche, però, non esclude che il Titan possa essere finito anche ad una profondità maggiore. Inoltre, non è da escludere che questi rumori possano essere stati provocati da altro in fondo al mare e non dal Titan.