Chi va in vacanza ama conservare un ricordo dei posti visitati, per questo ci sono i souvenir: questa estate tra i preferiti troviamo questi prodotti…
Un souvenir è un ricordo, un oggetto che portiamo con noi, che ci ricordi di esperienze che abbiamo amato. Per questa ragione il souvenir, di solito, arriva direttamente dai nostri luoghi di vacanza: tra le tipologie più comuni vi sono cartoline, calamite, ma anche magliette, cappellini, gadget o statuine. Tutti oggetti che, a ben vedere, hanno scarsa utilità e che spesso finiscono sugli scaffali a prendere polvere.
Ma se c’è la crisi economica, se i prezzi sono in aumento, se molte famiglie hanno difficoltà a permettersi una vacanza, figurarsi comprare oggetti inutili, allora non sarebbe meglio rinunciare ai souvenir? Oppure, non sarebbe meglio scegliere prodotti che un’utilità ce l’abbiano? Secondo Coldiretti, in effetti, più di 1 italiano su 2 (per la precisione il 51%) opta per prodotti alimentari tipici.
Questa tendenza è figlia di diversi fattori: innanzitutto la valorizzazione del territorio che passa attraverso “percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica per acquistare prodotti locali a chilometro zero direttamente dai produttori“, afferma Coldiretti (un esempio è l’iniziativa Fattorie Aperte che si è tenuta in Abruzzo lo scorso giugno).
Poi subentra “l’orgoglio nazionale” per la qualità dei nostri prodotti tipici: i formaggi, i vini, l’olio extravergine di oliva, i salumi e i dolci caratterizzano tutti i luoghi della penisola in modo del tutto peculiare. In Italia si annoverano infatti “320 specialità a indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5450 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola“, afferma ancora Coldiretti.
Perché, dunque, non scegliere uno di questi come souvenir invece di comprare oggetti di dubbia provenienza e scarsamente sostenibili? La tradizione culinaria, in Italia, è un fattore culturale determinante. La cucina del Bel Paese è riconosciuta e apprezzata a livello mondiale, primariamente dagli Italiani stessi e, in secondo luogo, dagli stranieri.
Anche in vacanza “la tavola si classifica come la voce principale del budget delle famiglie in ferie in Italia, con circa un terzo della spesa totale destinato al consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquisti di cibo di strada, specialità enogastronomiche o – per l’appunto – souvenir“, conclude Coldiretti.
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