La lotta alla stigmatizzazione dell’obesità e del sovrappeso ha un’altra freccia in suo favore proveniente da un’inchiesta del “Guardian”
La lotta ambientale è fondamentale per la sopravvivenza dell’essere umano. Ma non deve diventare una guerra sante da strumentalizzare per abbattere dei nemici. La legittimazione del nemico non può passare attraverso canoni ambientalisti, che tendono ad includere ed integrare, anziché escludere ed eliminare. Per questo la correlazione tra obesità e cambiamento climatico non sta in piedi. E per fortuna è arrivato il “The Guardian”, con il suo team di esperti a denunciare la questione.
Sostanzialmente si era creata un’altra arma per il body shaming, ovvero che chi è obeso o sovrappeso contribuisca enormemente al cambiamento climatico perché consuma quotidianamente una quantità di cibo spropositata, tra cui carne ed altri alimenti poco salutare e responsabili di emissioni di Co2. Questa la tesi divulgata e divulgativa. Che non fa altro che sparare sulla croce rossa, dato che i social hanno – come sempre – esacerbato senza un minimo di criterio la questione.
E purtroppo stavolta viene proprio dall’Italia lo studio che ha avvalorato la correlazione tra cambiamenti climatici e persone in sovrappeso. Sostanzialmente la ricerca ha messo in luce quanto la sovranutrizione generi maggiori quantità di anidride carbonica, e di conseguenza peggiori l’effetto serra, ed a cascata inasprisca i cambiamenti climatici. Anche con i dati alla mano è piuttosto ambizioso trovare questa correlazione. Senza dubbio l’uso smodato del cibo aumenta l’effetto serra. Tuttavia il dito non deve essere certo puntato su tutte le persone in sovrappeso o obese.
E l’articolo del Guardian vede questa correlazione tra obesità e cambiamento climatico come un approccio troppo individualistico. Un punto di vista preso in considerazione è quello di Virgie Tovar, attivista contro le discriminazioni basate sul peso. E la teoria che emerge mette in luce che le categorie di sovrappeso ed obeso sono basate su teorizzazioni del Diciannovesimo secolo e sugli uomini bianchi. Ad oggi diversi nutrizionisti tengono conto altri fattori oltre il peso, come la conformazione, il metabolismo e la massa grassa. Per concludere, non è detto che una persona i sovrappeso consumi più calorie e maggior quantità di cibo, e quindi che impatti maggiormente sull’ambiente.
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