Lo spazio è un luogo affascinante in cui tutto sembra muoversi in equilibrio come sulla fune di un equilibrista ma in realtà i fenomeni che avvengono anche a migliaia e migliaia di chilometri da noi possono passare dalla delicatezza alla catastrofe rapidamente come nel caso delle cosiddette lune denominate instabili
Non è di certo una premessa che non sia stata già utilizzata in diversi film di fantascienza più o meno riusciti: per motivi sconosciuti, giustificati poi da scienziati che non vengono creduti se non all’ultimo secondo, il nostro satellite naturale decide di modificare la propria orbita e minaccia di schiantarsi sulla superficie della Terra.
Ma è davvero una ipotesi così remota che i satelliti naturali cambino orbita e collidano con i pianeti intorno a cui hanno ruotato per millenni? Secondo una nuova ricerca pubblicata sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society che si basa su una serie di simulazioni, queste catastrofi cosmiche non sono in realtà un evento così impossibile e avrebbero anche una loro utilità nell’economia spaziale.
Tutto ciò che lega la Terra alla Luna è dato dalla gravità. Una gravità che deve però vedersela con le spinte che lo stesso movimento di rotazione e di rivoluzione del pianeta che abitiamo genera anche nei confronti del proprio satellite naturale. Una situazione cui, come spiegato da diversi ricercatori, sono sottoposte anche tutte le eventuali lune di tutti gli eventuali esopianeti che si immagina esistano nell’universo.
Secondo gli scenari della simulazione pubblicata sul Monthly Notices questo rapporto tra pianeti e lune gestito dalla gravità tende naturalmente, ma nel corso di millenni, a deteriorarsi lentamente fino a quando possono succedere due fenomeni: il satellite può perdere l’orbita e quindi andare ad impattare sia contro il pianeta cui era legata sia eventualmente contro altri pianeti vicini oppure la spinta accumulata in tutte le centinaia e centinaia di migliaia di rotazioni attorno al proprio pianeta potrebbe far proprio scappare via la luna, superando così la forza di attrazione gravitazionale con il pianeta.
Oltre a immaginare un futuro di lune in fuga o che si schiantano sulla superficie di qualche pianeta lontanissimo c’è anche chi si è chiesto a che cosa servono, o meglio se abbiano una influenza, proprio le lune che ruotano intorno a determinati pianeti. Una risposta riportata anche da Lifescience.com la dà l’astronomo della University of California, autore tra l’altro del nuovo studio appena pubblicato, Brad Hansen. Il professor Hansen spiega che in teoria le lune avrebbero un ruolo nella stabilizzazione dell’asse del pianeta intorno a cui ruotano, aiutando così a creare le condizioni che per esempio si sono verificate sulla Terra e che hanno permesso di trasformare una palla di roccia e acqua in un luogo in cui cresce e prospera la vita (a discapito dell’uomo). Questo ammesso che non prendano invece una strana traiettoria e finiscano con l’incrociare la propria orbita con quella del pianeta.
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