Rilevati nuovi segnali provenienti dallo spazio grazie ad un radiotelescopio di ultima generazione: vediamo insieme di cosa si tratta
Con la sigla FRB si identificano i “lampi radio veloci” i misteriosi e potenti segnali radio che raggiungono la Terra, ma ancora non siamo stati in grado di capirne la provenienza. Sono caratterizzati da intensi lampi di energia a lunghezza d’onda radio. Durano pochissimi millisecondi, sprigionando un’energia impressionante, paragonabile a quella che irradia il Sole in diversi anni. Si ignora, ad oggi, che tipo di fenomeno possa generare un segnale radio tanto potente, si sa solo che tutti quelli conosciuti provengono da galassie esterne alla Via Lattea, molto turbolente e piene di attività cosmiche, come collisioni e fusioni di corpi celesti come le stelle.
Queste esplosioni di onde radio molto intense che durano pochissime frazioni di secondo, sono fenomeni astrofisici di alta energia che si manifestano come impulsi radio transitori. Il primo fu scoperto nel 2007 dall’osservatorio di Parkes e sino al 2016 ne sono stati rilevati, dal medesimo radiotelescopio, altri 16. Sono uno dei grandi misteri dell’universo al vaglio dell’astrofisica moderna e finora ne sono state individuati oltre 60. La maggior parte si manifesta una volta soltanto, ma due di loro si sono palesati come segnali ripetitivi: uno è noto dal novembre 2012 e si identifica con FRB 121102, l’altro è più recente ed è stato scoperto da un radiotelescopio canadese nel 2018 e si chiama FBR 180814. Ma è di questi ultimi tempi una nuova e interessante scoperta che riguarda i dati tra il 2019 e il 2021, andiamo a vedere.
FRB, Fast Radio Burst, eventi cosmici transitori esplosivi di energia di cui ancora non si conoscono né l’origine, né le proprietà. Si ritiene che alcuni possano essere causati da stelle di neutroni e buchi neri e per osservarli al meglio è stato approntato il CHIME (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment), un radiotelescopio di nuova generazione posto presso il Dominion Radio Astrophysical Observatory, Columbia Britannica, Canada. Con un ampio campo visivo e un’altrettanta copertura di frequenza, questo strumento è in grado di rilevare gli FRB. Oggi, rinnovando l’algoritmo alla base delle misurazioni, gli scienziati hanno potuto osservare 25 nuovi FRB di natura ricorrente, vale a dire ripetitivi.
Il team di astronomi della McGill University of Montreal e del CHIME hanno potuto registrare la presenza di 25 nuovi FRB ripetuti provenienti dallo spazio profondo. Un’enorme scoperta scientifica che può agevolare lo studio di questi misteriosi segnali radio che potrebbero essere distinti in due categorie di appartenenza, quelli ripetuti e quelli una tantum, e quindi con origini distinte. Il nuovo algoritmo ricerca eventi collocati nello spazio con misure di dispersione simili ed il risultato dei dati, ottenuti dalla scansione quotidiana del cielo, è stato sorprendente. Il contributo di tale scoperta è inestimabile e segna un passo molto importante per la ricerca astrofisica.
La rilevazione di questo nuovo sottoinsieme di 25 FRB ripetuti apre a nuovi scenari nella ricerca astrofisica relativa ai segnali radio spaziali, concentrando la mole del lavoro scientifico sull’analisi degli ambienti nei quali si verificano queste esplosioni energetiche, permettendo di capire meglio le fasi finali dell’evoluzione di una stella e analisi più dettagliate della loro natura. Si potrà far luce anche sulla tipologia di materiale che viene espulso prima e durante la morte di una stella.
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