Nello spazio i rifiuti verranno raccolti con delle reti speciali. L’innovativo progetto è frutto di una collaborazione fra l’agenzia spaziale giapponese JAXA e una delle più antiche aziende che si occupa della produzione di reti da pesca in Oriente, la Nitto Seimo. Si è pensato ad un sistema particolare per badare alla sostenibilità ambientale anche nello spazio. L’inquinamento determinato dai rifiuti esiste anche nell’universo e occorre sperimentare rimedi utili per risolvere la situazione. Parti di razzi, guanti e altri oggetti vari in orbita rappresentano un pericolo per gli astronauti.
Già da tempo da più parti era stato sottolineato come lo spazio fosse stato “conquistato” dai detriti e dai rifiuti di Cina, Russia e Stati Uniti. La questione non può essere affatto ignorata in termini di impatto ambientale. Da qui l’idea delle reti. Queste ultime sono costituite da tre strati di fili metallici, che hanno un diametro di 1 millimetro e sono intrecciati con fibre molto sottili. Le reti per la raccolta dei rifiuti nello spazio hanno la lunghezza di molti chilometri e, tramite le loro maglie sottili, riescono a catturare di tutto, anche il pulviscolo.
Anche il problema dello smaltimento dei rifiuti spaziali verrà risolto in modo pratico: i campi magnetici attrarranno le reti ecologiche, le quali finiranno con il disintegrarsi a contatto con l’atmosfera della Terra.
Il progetto prevede di mettere in orbita le reti pulisci-spazio mediante un satellite. Il risultato sarà un universo libero dalla spazzatura? Non resta che vedere i riscontri concreti, per poter rispondere con sicurezza a questa domanda. Se i rifiuti in Europa sono troppi e il riciclaggio è insufficiente, almeno probabilmente potremo contare su uno spazio green.
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