La spesa a Km 0 ai nostri giorni sta diventando qualcosa di molto importante per garantire ai consumatori prezzi più bassi e per fare in modo che coloro che vendono i prodotti possano evitare la concorrenza della merce che arriva da fuori. E per preservare questi vantaggi in Emilia Romagna è nata una curiosa iniziativa che vede come protagonisti dei gruppi di agricoltori appartenenti alla Federazione Coldiretti della regione, i quali si sono organizzati per la costituzione di un’attività di controllo dei prezzi di frutta e verdura nei supermercati del luogo. Un’iniziativa che permetterà di far luce su molti aspetti un po’ oscuri.
Ciò che ha spinto la Coldiretti a realizzare queste “ronde gialle”, i gruppi per la salvaguardia dei prezzi dei prodotti locali, è sicuramente una competitività sul mercato della merce come frutta e verdura, che certe volte vede come favoriti i prodotti di questo tipo che arrivano da altri Paesi del mondo.
Molto spesso, anche fuori stagione rispetto al periodo corretto in si dovrebbero trovare certi prodotti della natura, troviamo nei banchi del supermercato frutta e verdura a minor prezzo. E molto spesso questi alimenti vengono venduti con costi minori perché provenienti da altre zone del pianeta.
Non solo, è abbastanza evidente anche che prodotti di questo genere vengono trasportati spesso per molti chilometri di distanza, con grave danno per una corretta qualità e conservazione dei prodotti alimentari. E questo ovviamente causa un minor guadagno per i produttori locali, costretti a vedere la propria merce con minori possibilità di essere venduta rispetto ad un prodotto che costa di meno, ma che non è del luogo.
L’iniziativa della Coldiretti dell’Emilia Romagna prevede che i gruppi di agricoltori vadano in giro per i supermercati, controllando nelle etichette alimentari i prezzi e la provenienza della frutta e della verdura, per evidenziarne la reale qualità.
Come ha spiegato la Coldiretti:
“Le importazioni selvagge e incontrollate, accompagnate dalle promozioni al ribasso messe in campo dalla grande distribuzione in anticipo rispetto alla maturazione della nostra frutta da alcuni anni danneggiano il mercato dell’ortofrutta italiana e quella dell’Emilia Romagna in particolare. Negli ultimi dieci anni nella nostra la sola produzione di pesche, fiore all’occhiello della frutticoltura regionale, è diminuita del 30%. Per questo il nostro intervento è rivolto a tutela degli interessi degli agricoltori ma anche di prevenzione affinché certi comportamenti non abbiano a crescere ma siano velocemente superati e prontamente rimossi nell’interesse di noi frutticoltori.”
Immagine tratta da: www.ravenna24ore.it.