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Spiagge ecosostenibili: come riconoscere un litorale green

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Sognate di trascorrere una vacanza in spiagge ecosostenibili, immersi nel cuore di lidi balneari intatti e non danneggiati dalle opere, purtroppo a volte disastrose, dell’uomo? Ci sono sempre più luoghi, al mondo, che rispettano questi criteri con una particolare attenzione alla natura e al miglioramento della ricettività in chiave green. Stabilimenti balneari innovativi che sono vere e proprie oasi di bellezza e purezza, in cui è assente ogni forma di inquinamento ambientale e nelle quali si può trascorrere il proprio tempo libero tra le tantissime meraviglie di flora e fauna.

Spiagge libere ed attrezzate: le più green d’Italia

Per le vacanze, occhi puntati sui lidi sostenibili ed ecologici, su quelle che sono le spiagge libere e attrezzate più green d’Italia. Il tema del turismo balneare sostenibile è centrale in un mondo in cui il rispetto per l’ambiente e la tutela della natura sono priorità assolute davanti alle quali non si può chiudere un occhio. Quali sono le aree più green d’Italia? Sicuramente quelle in cui il plastic free è uno degli imperativi in testa alla classifica delle buone pratiche contro l’inquinamento. Nel nostro Paese, sempre più località balneari si sono inserite nei binari di una vera e propria rivoluzione ecosostenibile, puntando proprio sull’abbattimento dell’uso di plastiche e sulla tutela della biodiversità.

La Bandiera Blu è il riconoscimento rilasciato dalla ong internazionale FEE e basato sui prelievi delle Arpa e delle agenzie ambientali delle regioni. Tale premio viene assegnato alle aree che non solo hanno acque di balneazione pulite, ma sono caratterizzate dal rispetto di alcuni criteri essenziali in materia di ecosostenibilità e accessibilità. Rientrano nel bilancio della valutazione, ad esempio, la gestione dei rifiuti e la raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche, la cura dell’arredo urbano e la possibilità di accesso al mare per tutti.

Nel 2020, 12 comuni sono entrati nella lista delle aree con la Bandiera Blu, inserendosi così nell’Olimpo dei più virtuosi nell’ambito del turismo ecologico marittimo e lacustre: Diano Marina (Liguria), Sestri Levante (Liguria), Gozzano (Piemonte), Porto Tolle (Veneto), Montignoso (Toscana), Vico Equense (Campania), Isole Tremiti (Puglia), Melendugno (Puglia), Rocca Imperiale (Calabria), Tropea (Calabria), Siderno (Calabria), Alì Terme (Sicilia).

Leggi anche: Bandiere Blu 2020, le spiagge vincitrici

Stabilimenti balneari sostenibili: come riconoscerli

Come riconoscere uno stabilimento balneare sostenibile? Anzitutto attraverso la cura degli accessi alle persone con disabilità, poi l’adozione di un approccio plastic e smoke free, l’attenzione per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti e un sistema di controllo che consente di individuare immediatamente le violazioni. Tra gli stabilimenti ecologici per un turismo sostenibile, come indica Legambiente, figurano le aree nel Cilento e nel Salento, Ravenna, Viareggio, le spiagge del Parco di Migliarino San Rossore in Toscana e quelle della Torre del Cerrano in Abruzzo.

Come riconoscere una spiaggia sostenibile

Ci sono alcuni fattori che contribuiscono a rendere una spiaggia sostenibile, e i principali sono i seguenti:

  • Raccolta dei rifiuti differenziata
  • Uso di fonti di energia alternative
  • Bar e ristoranti: bio e con prodotti a km 0
  • Accesso con passerella disabili
  • Limitazione del rumore, soprattutto nelle ore notturne
  • Attività che coinvolgano i bambini e gli adulti nella sensibilizzazione sul tema della tutela dell’ambiente

Raccolta differenziata

Un lido che rispetti i criteri di ecosostenibilità deve avere un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti che prevede la riduzione dei materiali non biodegradabili.

Uso di fonti di energia alternative

Puntare sull’utilizzo di tutte le tecnologie volte al risparmio e all’efficientamento energetico, con l’impiego di energia da fonti rinnovabili nelle strutture balneari (ad esempio fotovoltaico e led per ombrelloni e docce).

Bar e ristoranti: bio e con prodotti a km 0

Gli stabilimenti balneari ecosostenibili dotati di punti di ristorazione utilizzano prodotti del territorio a km 0, privilegiando quindi l’alimentazione bio e avendo cura delle necessità di tutti i clienti (comprese varianti per vegetariani, vegani, celiaci e persone con altre intolleranze alimentari). All’interno di bar e ristoranti, sì alla differenziazione dei rifiuti e all’uso di stoviglie con materiali riciclati e non monouso.

Accesso con passerella disabili

Tema fondamentale è l’accessibilità: con strutture ad hoc che prevedono passerelle utili al raggiungimento e alla fruizione degli spazi dello stabilimento da parte di clienti con disabilità motoria, sensoriale, cognitivo/comportamentale, oltre che per le famiglie con bambini piccoli.

Limitazione del rumore, soprattutto nelle ore notturne

La limitazione della produzione di rumore, soprattutto nelle ore notturne, è fondamentale per evitare inquinamento acustico e disturbo delle specie che abitano l’area nei pressi della spiaggia (dune e aree marine).

Attività che coinvolgano i bambini e gli adulti sul tema della tutela dell’ambiente

Nei lidi ecosostenibili c’è spazio anche per la dovuta sensibilizzazione sul tema della tutela ambientale. Sì alle attività ludiche, educative e ai laboratori di approfondimento per bambini e adulti, che coniugano inclusione sociale e attenzione all’ecosostenibilità (come il riciclo creativo).

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