Nell’agosto inoltrato di questa ennesima estate all’insegna del cambiamento climatico la domanda sorge spontanea: quali sono state le spiagge più sostenibili d’Italia?
E’ dal 1999 che Legambiente assieme a Touring Club Italia stilano la cosiddetta “Guida Blu“. Oggi ancor di più che nell’ultimo anno del 900, sapere dove andare a fare il bagno è diventata una questione di massima urgenza che riguarda qualità dell’aria, dell’acqua, delle spiagge e dei servizi. Il tema della sostenibilità è oggi un caposaldo dell’opinione pubblica e privata dei cittadini di tutto il mondo.
Certo è che lo statuto di un argomento così importante come quello della salute del pianeta non andrebbe ridotto a ciarla da ombrellone. Ma proprio per questo anche le spiagge d’Italia hanno chiamato rinforzi per la propria etica civile in favore della salute del mare e del litorale della penisola. Vediamo quali sono le spiagge che svettano in classifica.
Spiagge sostenibili 2023: Legambiente e Touring Club stilano la guida blu
A classificarsi per prima è la Sardegna che vanta l’inserimento in lista di ben 7 spiagge: Santa Teresa di Gallura, Budoni, Baunei, Domus de Maria, Bosa, Cabras e Posada. Al secondo posto troviamo invece la Toscana che porta nella Guida Blu le sue isole, quella di Capraia e del Giglio, assieme alle spiagge di Capalbio, Castiglione della Pescaia. Al terzo posto troviamo invece l’immancabile Puglia, meta delle estati di moltissimi italiani.
Le spiagge pugliesi classificatesi sono Vieste, Porto Cesareo e Nardò. Pari merito con la Puglia si classifica la regione Campiana con San Giovanni a Piro, San Mauro Cilento e Pollica-Acciaroli-Pioppi. Agli ultimi posti troviamo la Sicilia con Santa Maria Salina e Pantelleria, la Basilicata con Maratea e la Calabria, di cui si classifica Tropea. Il premio agognato che le spiagge devono ottenere sul parametro del rispetto della sostenibilità ambientale va da una a 5 vele blu.
Da una a cinque vele blu: il rispetto della sostenibilità ambientale passa anche per le spiagge
Quali parametri vengono considerati per procedere all’assegnazione delle vele? La qualità dell’acqua innanzitutto, poi la qualità dell’ambiente e a seguire quella dei servizi offerti. L’acqua del mare in particolare deve essere pulita, ovvero contenere un basso tasso di enumerazione microbiologica. Per la gestione dell’ambiente devono essere disposte attrezzature per una efficiente raccolta differenziata di modo da valorizzare la bellezza del paesaggio e rispettare le zone pedonali.