L’attività fisica è di fondamentale importanza per il benessere psicofisico. Non tutte le attività sportive sono tuttavia amiche dell’ambiente. Scopriamo le più ecologiche.
Non tutti gli sport sono sostenibili. Nonostante l’indiscussa importanza dell’attività fisica, in una epoca come la nostra, in cui cioè imperversano crisi climatica e ambientale, è necessario chiedersi quali sport facciano bene o meno all’ambiente. Quali sono gli aspetti che accomunano gli sport più ecologici? Partiamo dall’assenza di superfici di gioco artificiali che potrebbero impattare con l’ambiente.
La corsa in questo senso sembra rispettare la geografia e morfologia dell’ambiente senza alterarne l’ecosistema: è semplice, benefica ed ecologica. La corsa all’aperto è chiaramente da prediligere a quella da tapis roulant che invece coinvolge consumo energetico. Al secondo posto troviamo sicuramente il ciclismo. Non sempre è infatti necessaria una pista ciclabile: questo sport può anche essere praticato in montagna o altri ambienti.
Gli sport più ecologici: ecco la lista dei migliori
Il ciclismo è ecologico anche per un altro fondamentale aspetto: riduce le emissioni nocive nell’ambiente e la bici può sostituire abilmente altri mezzi di trasporto estremamente più inquinanti. Ridurre le quotidiane emissioni di carbonio fa sicuramente la differenza per la salute dell’ambiente. Al terzo posto troviamo gli sport acquatici come il nuoto, il surf, il paddleboard e il kayak. Assicuratevi solo di non introdurre in acqua sostanze nocive per l’ambiente come creme solari o simili.
C’è poi l’arrampicata, ecologica per antonomasia. Si svolge all’aperto, coinvolge montagne, rupi, alture e non mette a rischio la salute dell’ambiente. Gli arrampicatori professionisti si riconoscono anzi per la capacità di non lasciare tracce della loro scalata. Anche il calcio amatoriale sale sul podio degli sport ecologici: tutto ciò che serve è in fondo un campo erboso, una palla e degli amici.
Quali sono invece gli sport meno ecologici?
Parliamo infine degli sport meno ecologici: al primo post troviamo il calcio professionistico: i campi richiedono manutenzione, le partite rappresentano eventi mondiali che coinvolgono tonnellate di emissioni fra spostamenti e operazioni manutentive. Al secondo posto c’è il golf: i campi da golf richiedono 38 milioni di galloni d’acqua al giorno, pesticidi, fertilizzanti e altri prodotti cihimici.