Gli sport sono per antonomasia sinonimo di salute e benessere, ma non tutti sono sostenibili: vediamo insieme quali sono quelli più green e quelli meno e quindi da evitare.
Sport è un termine che deriva dall’inglese “Disport”, divertimento, e rappresenta per tutti una forma di svago compiuta attraverso l’attività fisica, ma non solo. Migliora le relazioni sociali e le proprie condizioni fisiche e psichiche, riprendendo il mens sana in corpore sano latino. Le finalità possono essere semplicemente amatoriali o arrivare a comprendere quelle professionali, sempre rispettando valori e principi, come il rispetto degli altri, delle regole, del lavoro di squadra e così via.
In tutti i casi praticare uno sport, sia esso individuale o di squadra, aiuta a lavorare sulla propria autostima, sul migliorarsi, sul credere in sé stessi. Tralasciando gli indubbi vantaggi fisici impliciti che lo sport garantisce, sono interessanti e fondamentali anche i benefici mentali che ne scaturiscono. Fare attività fisica può diminuire stati di ansia e stress, attraverso il rilascio delle beneamate endorfine, capaci di rilassarci e renderci di buonumore. Insomma un vero e proprio toccasana da non trascurare.
Lo Sport può essere valutato anche cambiando decisamente prospettiva ed inserendolo nell’ottica green. Sì perché anche gli sport ossono essere considerati più o meno sostenibili. Banalmente i più ecologici sono gli sport che meno necessitano dell’uso di attrezzi o campi da gioco, per esempio la corsa, all’aria aperta con il mondo come terreno sportivo. Anche il ciclismo si configura come attività sostenibile, avendo bisogno solo di un palcoscenico naturale e ovviamente la bicicletta rappresenta il mezzo di trasporto green per eccellenza.
Anche gli sport praticati in acqua risultano particolarmente ecologici come ad esempio il nuoto, il surf, la canoa e il kayak. In questo caso però l’utilizzo di attrezzi immersi nell’acqua determinano comunque un minimo impatto ambientale. Passando alla montagna l’alpinismo con l’arrampicata libera si inserisce a pieno titolo negli sport green a zero impatto ambientale. Infine il calcio amatoriale, diffusissimo in Italia, ha bisogno solo di un pallone e un campo in erba in pianura e tanta voglia di divertirsi.
Arriviamo invece a considerare quali siano gli sport che necessitano di campi artificiali per il loro svolgimento o quelli che utilizzano attrezzature con un forte impatto ambientale. Il calcio professionistico, con i suoi enormi campi da giuoco da manutentare con costanza, e l’enorme dispendio di risorse a tutti i livelli. Il golf comporta le stesse problematiche relative ai terreni di giuoco, con l’aggravante dell’enorme quantità di acqua necessaria per il loro mantenimento. Tutti gli sport a motore o il paracadutismo non hanno neanche bisogno di essere commentati, rispetto al loro impatto ambientale assolutamente negativo e decisamente non sostenibile.
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