Il momento del lancio del bouquet nel fiume a un matrimonio russo si è trasformato in panico dopo le urla disperate di una bambina.
Il giorno del matrimonio non si scorda mai, dicono molti, soprattutto quando avvengono cose del tutto inaspettate come è accaduto a una coppia russa originaria di Labinsk, città che sorge nella regione del Krasnodar. In quelle zone gli inverni sono particolarmente rigidi: l’acqua di laghi e fiumi si ghiaccia facilmente e la neve ricopre gran parte del territorio.
I russi, però sono abituati al freddo e non si fanno certo scoraggiare dalle basse temperature quando decidono di sposarsi. Alcune tradizioni, come quella del lancio del bouquet, vengono portate avanti in barba al clima rigido. Ma per la coppia di novelli sposi il momento del lancio del bouquet si è trasformato in attimi di panico dopo aver udito le urla disperate di una bambina. Ma che cosa è successo?
Come da tradizione in Russia, la sposa si è affacciata da un ponte e ha lanciato il suo bouquet in acqua. Tutti gli invitati si sono poi sporti per guardare dove i fiori fossero finiti, ma proprio allora hanno cominciato a udire delle urla disperate. Tutti si sono dunque accorti della presenza di una bambina accasciata sulla neve, disperata perché il papà era finito nell’acqua gelida e stava rischiando di affogare.
A quel punto hanno tentato di salvare l’uomo, aiutandosi con lunghi bastoni che gli permettessero di raggiungerlo senza sporgersi troppo sul ghiaccio sottile. L’uomo si era infatti buttato in acqua per salvare la figlia, finita nel fiume ghiacciato dopo essere scivolata. La vicenda, fortunatamente, si è conclusa nel migliore dei modi: bambina e papà sono stati salvati e la coppia è stata benedetta dai ringraziamenti senza fine dell’uomo.
Finire nell’acqua gelata, infatti, può portare alla morte per assideramento, all’ipotermia, all’annegamento per shock termico. Il corpo immerso in acqua fredda consuma energia nel tentativo di ristabilire la giusta temperatura fino ad arrivare a spegnersi lentamente. È per questa ragione che chi finisce in mare ha poche possibilità di salvarsi dopo 3 – 4 ore, lasso di tempo che diminuisce drasticamente per attestarsi su pochi minuti quando le acque sono particolarmente fredde, come nel caso degli oceani.
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