Il mondo sta affrontando un’emergenza alimentare che si può affrontare e risolvere per mezzo della riduzione dei consumi. Gli sprechi negli ultimi tempi si sono ridotti come conseguenza della crisi, la quale ha inciso in maniera forte sulle abitudini degli Italiani, inducendoli a contenere anche gli sprechi alimentari attraverso un più attento monitoraggio di ciò che si compra.
La riduzione degli sprechi alimentari è pari al 57%. I nostri connazionali infatti acquistano di meno, fanno attenzione alla data di scadenza e riutilizzano gli avanzi.
Proprio questi saranno gli argomenti che saranno affrontati nell’ambito dell’incontro che si terrà a Milano oggi, 23 maggio, alle 17:00, per mezzo del webinar “Spreco alimentare: come ridurlo dal campo alla tavola“.
Nel 2010 ogni italiano ha gettato nella spazzatura 27 chili di cibi che potevano essere ancora consumati, arrivando ad una quantità complessiva di 8,8 milioni di tonnellate e il 10% del totale in Europa.
Degli sprechi alimentari in ogni caso non sono responsabili solo le famiglie, ma è tutto il percorso di produzione che porta agli sprechi stessi: in tutto il percorso si può arrivare a 20 milioni di tonnellate di sprechi.
Molti cibi vengono buttati nell’ambito della distribuzione o perché viene superata la data di scadenza o per motivi estetici. A rimetterci è l’intero Paese sua nel settore dell’agricoltura che in quello dell’industria alimentare.
Evitare gli sprechi è fondamentale in vista di un consumo critico che possa definirsi tale. Consumare in modo adeguato non vuol dire per forza consumare meno e privarsi di ciò di cui abbiamo bisogno per soddisfare i nostri bisogni. Consumare in modo adeguato significa consumare in maniera intelligente in vista di un impatto ambientale meno forte e più rispettoso del mondo in cui viviamo.
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