Il nostro pianeta nasconde segreti ancora insondati e presenze stupefacenti come quella della spugna aliena sul fondo dell’Oceano Pacifico.
Nonostante i grandi passi avanti compiuti dalla scienza e l’avanzamento dei mezzi tecnologici che abbiamo a nostra disposizione, il nostro pianeta non smette mai di stupirci, regalandoci scoperte strabilianti e inaspettate allo stesso tempo. L’esplorazione del fondo di mari e oceani, ad esempio, porta spesso all’attenzione di scienziati e ricercatori la presenza di specie vegetali e animali non ancora classificate.
E questo è proprio quello che è accaduto a 1.370 chilometri a largo della costa delle Isole Hawaii, dove, sul fondo dell’oceano a una profondità di 2.028 metri, gli scienziati si sono imbattuti in una presenza inaspettata. Esplorando i fondali con un robot meccanico proveniente dalla nave Okeanos Explorer, un’ex nave militare oggi riconvertita a veicolo esplorativo per la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), i ricercatori hanno infatti trovato una spugna sconosciuta, dall’aspetto alieno e così simile a E.T. l’extraterrestre da essersi guadagnata proprio il nome di spugna E.T.
La spugna, il cui nome scientifico è advhena magnifica, è stata osservata per la prima volta nel 2016, ha un collo sottile e una testa allungata, caratterizzata dalla presenza di quelli che sembrano dei veri e propri occhi. Questo elemento ha portato i ricercatori ad associare il suo aspetto con quello dell’extraterrestre protagonista del celebre film di Steven Spielberg, uscito nelle sale cinematografiche nell’ormai lontano 1982.
La spugna extraterrestre è soltanto una delle tante specie non precedentemente classificate che continuiamo a scoprire sul nostro pianeta. Pensiamo che soltanto nel 2022 sono state aggiunte 10 nuove specie ai libri di biologia. Tra queste troviamo rettili, molluschi, uccelli, anfibi, insetti e anche un granchio-spugna rinvenuto in Australia da una famiglia che l’ha poi consegnato al Western Australian Museum per l’identificazione.
Il granchio, cui è stato affibbiato il nome di lamarckdromia beagle, è solo uno dei tanti generi simili (se ne contano circa 40) che, al fine di mimetizzarsi meglio nell’ambiente sottomarino, scelgono una spugna da “indossare” sul proprio carapace. Il lamarckdromia beagle è stato scoperto lo scorso anno e chissà quante altre specie scopriremo ancora sparse per tutto il pianeta.
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