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Animali

Squali, le cose più terrificanti trovate nelle loro bocche

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Squali: i predatori più temibili dell’oceano. Cosa attira la loro attenzione? Ma soprattutto quali sono le cose più strane trovate nelle loro bocche? I dettagli.

Squali che cacciano
Squalo predatore (Foto da Canva) – Ecoo.it

Gli squali sono i predatori marini più temuti dell’oceano assieme alle orche assassine. Il loro istinto di caccia è incomparabile e non lascia scampo alle prede prescelte. Con i loro denti aguzzi, prima cercano di sfinire con movimenti frenetici la vittima per poi stringere la morsa e addentare le prede nei punti più letali.

Ma quali sono le cose più strane che i pescatori hanno ritrovato nelle bocche di questi predatori? Essendo degli animali particolarmente voraci, ciò che alcuni pescherecci hanno rinvenuto è davvero bizzarro e lascia senza parole. Pescati per sbaglio, in quanto spesso non sono mangiati se non in aree del nord Europa.

Le cose più strane ritrovate nelle bocche degli squali

Gli squali sono tra gli animali più affascinanti quanto temuti del mondo marino. Attaccano, se si sentono in pericolo, anche i predatori più grandi e più veloci e non hanno molti rivali in cima alla catena alimentare. Con i loro denti aguzzi, perforano la pelle della preda che non ha più scampo di fronte a tale possenza.

Ma in quanto predatori piuttosto voraci, dentro alle loro bocche finisce davvero di tutto! Alcuni pescherecci hanno rinvenuto delle cose stranissime al loro interno. In Francia, nel 1942, un peschereccio pesca uno squalo, lo macella per mangiarlo e dentro alla bocca ritrovano una bottiglia di un vino pregiatissimo: un Madeira portoghese ancora chiuso. Il capitano della nave, quella sera, cenò con carne di squalo e ottimo vino di accompagnamento.

Squalo bianco (Foto da Canva) – Ecoo.it

Nelle Bahamas, nel 2010, un uomo pescò per sbaglio uno squalo tigre e mentre lo slamava, l’animale sputò fuori dalle sue fauci un piede umano. Uno scenario piuttosto inquietante! In Norvegia, nel 2011, uno squalo bianco intrappolato in una rete da pesca, per lo scombussolamento, rigetta dalla bocca delle scatole ancora chiuse e sigillate di sardine e di salmone.

Ma questa le batte proprio tutte: in India, nell’oceano indiano, nel 2010, un peschereccio arpiona un grosso squalo a fini alimentari. La donna incaricata di cucinarlo, lo macella e al suo interno trova una palla di cannone da 3 kg! Un fenomeno più unico che raro.

Da cosa sono attratti gli squali e qual è la loro strategia di caccia

Squalo nell’oceano (Foto da Canva) – Ecoo.it

Gli squali sono creature affascinanti, quanto temibili, che suscitano molta curiosità tra gli appassionati del mondo marino. Ma da cosa sono attratti maggiormente e quali sono le loro prede preferite?

Questi enormi predatori sono attratti da diversi fattori che li spingono a cercare cibo nelle acque marine. Uno dei principali è l’odore del sangue. Gli squali hanno un olfatto estremamente sviluppato e possono rilevare anche una minima traccia di sangue nell’acqua da distanze considerevoli. Questo li aiuta a individuare prede ferite o malate, più facili da cacciare.

Le vittime preferite dagli squali variano a seconda delle specie e dell’habitat in cui vivono. Alcune specie di squali si nutrono principalmente di pesci, come sardine, tonni e aringhe. Altre specie prediligono le foche, i leoni marini e altri mammiferi marini. Vi sono anche squali che si nutrono di carcasse di animali morti o di organismi più piccoli come calamari e gamberetti.

Alcuni squali, come lo squalo bianco, utilizzano una tecnica chiamata “strisciamento” per avvicinarsi silenziosamente alle loro prede. Questo comporta un movimento lento e controllato, spesso con il corpo tenuto orizzontale rispetto all’acqua. Quando sono abbastanza vicini, sferrano un attacco rapido e potente.

Altri, come gli squali martello, utilizzano la loro forma unica per la caccia. La testa a forma di martello permette loro di avere un campo visivo più ampio rispetto ad altri squali. Questo li aiuta a individuare le prede nascoste e a catturarle con precisione. Inoltre, sono abili predatori notturni. Hanno delle membrane speciali negli occhi che consentono loro di vedere meglio in condizioni di scarsa illuminazione. Questo li rende più efficaci nella caccia durante le ore notturne. Non è raro tuttavia che caccino anche di giorno, qualora di notte ci fosse una mancanza o una totale assenza di prede con cui nutrirsi.

Essendo predatori particolarmente voraci, all’interno dei loro stomaci è stato rinvenuto, nel corso degli anni, veramente di tutto. Da animali di grosse dimensioni a oggetti metallici, a bottiglie e per finire a pallottole di cannone!

Sophie Melfi

Laureata in lettere moderne, è nata e cresciuta tra il vento sapido del mare e i fiumi marchigiani. Appassionata di trekking e dei luoghi più incontaminati, tutti da scoprire. Sostiene progetti ecosostenibili locali con curiosità e ottimismo verso una nuova prospettiva planet-friendly.

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