Un fotografo ha ripreso alcuni squali bianchi che nuotavano a pochissimi metri dai surfisti che stavano cavalcando le onde: le immagini da brividi.
Aumentano gli avvistamenti e gli attacchi da parte di squali negli Stati Uniti. I grandi predatori dei mari, difatti, sembra che si stiano sempre di più avvicinando alle coste americane e le autorità hanno lanciato l’allarme invitando i bagnanti alla prudenza.
Uno degli ultimi avvistamenti è relativo a qualche giorno fa quando la videocamera di un drone ha catturato un inquietante scena: alcuni enormi squali che nuotavano accanto a dei surfisti in mare. Fortunatamente non si sono registrati attacchi.
Immagini a dir poco scioccanti quelle riprese qualche giorno fa dal fotografo statunitense Kevin Christopherson con la videocamera installata sul suo drone durante un volo su una nota spiaggia americana: la San Onofre State Beach nella contea di San Diego, in California.
Il drone ha, difatti, ripreso quattro o cinque squali bianchi che nuotavano tra decine e decine di surfisti. La spiaggia californiana è una delle località più apprezzate dagli amanti di questo sport acquatico e sono migliaia quelli che arrivano ogni estate con la loro tavola per cavalcare le onde. Gli esemplari, come si vede nel video, in alcuni casi erano a circa un metro dai surfisti. Per fortuna, però, non si sono registrati attacchi da parte dei grandi predatori marini, nonostante la vicinanza ed il numero di bagnanti in mare che probabilmente non si sono accorti della loro presenza.
Non è una novità avvistare squali, come riporta la redazione di Fox News, nelle acque di San Onofre State Beach, dove questi animali vivono e molto spesso si avvicinano alla costa preoccupando anche le autorità locali che monitorano la situazione.
Un recente studio ha dimostrato che gli squali non attaccherebbero l’uomo perché animali aggressivi o perché considerano l’essere umano come una preda. Il motivo sarebbe legato al fatto che i tanto temuti predatori scambierebbero la sagoma dei bagnanti o delle tavole da surf con quella di una foca o di un leone marino, una teoria nota come “mistaken identity theory” ossia “teoria dell’identità sbagliata”.
Nonostante la paura verso questi animali, non sarebbero così letali: gli attacchi che vengono registrati sono 83 in media all’anno, numero decisamente inferiore rispetto ad altre specie.
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