Nelle acque del golfo di Trieste, qualche giorno fa, un cittadino ha avvistato uno squalo nuotare a pelo d’acqua ed ha filmato la scena.
Curioso l’avvistamento avvenuto nei giorni scorsi nelle acque del golfo di Trieste, dove un uomo ha notato uno squalo nuotare a pelo d’acqua. La scena è stata ripresa ed il video poi condiviso, divenendo subito virale e destando lo stupore degli utenti.
Il filmato è stato inviato anche agli esperti dell’Amp (Area Marina Protetta) di Miramare, i quali, dopo aver visionato le immagini, hanno spiegato che quello avvistato nelle acque di Trieste è un esemplare appartenente ad una specie principalmente tropicale, ma che può anche migrare sino ad arrivare nei nostri mari.
Qualche giorno fa, mentre navigava nelle acque del golfo di Trieste, un uomo si è trovato di fronte ad un grosso squalo che nuotava a pelo d’acqua.
L’avvistamento è avvenuto precisamente nelle vicinanze della boa oceanografica Paloma. L’uomo, Gabriele Passaro, ha immediatamente filmato la scena ed ha deciso poi di condividere il video ed inviarlo anche agli esperti dell’Area Marina Protetta di Miramare, riserva marina istituita nel 1986 e la cui gestione è stata affidata al Wwf.
Gli esperti hanno pubblicato il video sulla propria pagina Facebook e spiegato che l’esemplare notato nel golfo di Trieste è uno squalo volpe. Si tratta di una specie marina principalmente tropicale, ma che durante la migrazione può giungere anche nei mari del nostro Paese. Non si tratta del primo avvistamento che si verifica in Italia.
Sempre gli esperti dell’Amp di Miramare hanno affermato che il tratto che contraddistingue questo predatore è la lunga coda, le cui dimensioni sono pari al resto del corpo. Questa permette allo squalo di cacciare consentendogli di fendere l’acqua, ma anche di “compattare i banchi di pesci che incontra in modo da attraversarli senza disperderli”. Inoltre, questo squalo utilizza la lunga coda per stordire le sue prede, pesci come sgombri e sarde.
Infine, i ricercatori hanno affermato che la presenza della specie, posta all’apice della catena alimentare, indica il buono stato di salute del mare, anche se oltre la metà di quelle presenti nel Mar Mediterraneo rischia di estinguersi, compreso squalo volpe classificato dalla IUCN in pericolo critico. Gli esemplari si sono sensibilmente ridotti nell’ultimo mezzo secolo a causa della pesca accidentale e quella sportiva.
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