La permanenza in spiaggia di diverse ore consegue che ci si debba attrezzare prima di andare al mare. Cosa si può portare negli stabilimenti?
La spiaggia come l’acqua del mare, come i boschi, le riserve naturali , le strade, le foreste etc. anche se hanno la veste della proprietà privata in realtà non lo sono. Sono beni di demanio pubblico, di conseguenza inalienabili, ovvero non vendibili. Prima di essere venduto a privati, un bene pubblico deve essere sdemanializzato. Ciò che può essere fatto sui beni pubblici è la concessione, rigorosamente sotto bando pubblico. Quindi, chi considera gli stabilimenti balneari come proprietà privata, fa un grande errore legale.
È molto diverso possedere le mura di un ristorante in città o essere proprietario dello stabilimento balneare. La concessione può essere revocata. Lo spazio su cui si immettono gli ombrelloni, rimane proprietà pubblica con concessione privata. Ad esempio, anche se lo stabilimento mette un biglietto d’ingresso per entrare ed utilizzare ombrelloni e lettini, non può vietare in alcun modo di attraversare gratuitamente il terreno della concessione per entrare in mare. Il biglietto d’ingresso si può riferire alla permanenza, non all’attraversamento.
Stabilimenti balneari, cosa non può essere vietato
Spesso i bagnanti non lo sanno, e per fare un bagno fanno chilometri a piedi per cercare un ingresso in spiaggia. Ogni cittadino ha la possibilità di raggiungere il mare gratuitamente attraversando gli stabilimenti. Così come camminare sul bagnasciuga deve essere attività libera. Nonostante le concessioni limane fuori dalla proprietà concessa entro i 5 metri dalla linea di battigia, cioè dal punto in cui le onde del mare arrivano sulla spiaggia. Quando si va in spiaggia è bene conoscere queste regole per potersi orientare. Nel caso in cui qualche lavorante o proprietario di uno stabilimento interdica il passaggio, ci si può tranquillamente appellare alla legge e chiamare le forze dell’ordine. Così come se impedisca di passeggiare sul bagnasciuga.
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La legge, nell’articolo 822 del Codice Civile elenca espressamente quali sono i beni appartenenti allo Stato e quindi di pubblico dominio: “Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido del mare, la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere destinate alla difesa nazionale”. All’interno di questi luoghi il cittadino può transitare, a meno che non ci siano divieti per motivi di sicurezza. La spiaggia è uno dei luoghi più frequentati.
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Un’altra cosa che uno stabilimento balneare non può vietare è di portare cibo in spiaggia. Anche se si posseggono attività di ristorazione, ed il proprietario dello stabilimento può ritenere che il pranzo al sacco contravvenga ai suoi interessi, non può assolutamente essere vietato. L’accortezza necessaria come comportamento civile e collettivo è di non lasciare i rifiuti in spiaggia, comportamento sanzionato dalla legge.