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Stati Uniti, nel sud-ovest si formano profonde crepe nel terreno

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Crepe Stati Uniti
Crepe (Foto da Canva) – Ecoo.it

Le acque sotterranee sono una delle principali fonti idriche potabili sulla Terra. Forniscono quasi la metà di tutta l’acqua potabile e circa il 40% dell’irrigazione globale.

Gli esseri umani stanno pompando le acque sotterranee più velocemente di quanto la Terra possa ricostituirle naturalmente. Questo ha portato a una serie di problemi, tra cui la formazione di crepe nel terreno. Le crepe si verificano quando troppa acqua sotterranea viene pompata dalle falde acquifere naturali sotto la superficie. Questo causa un abbassamento del terreno e la formazione di fessure. Queste fessure possono danneggiare infrastrutture come case, strade, canali e dighe, e possono minacciare i valori delle proprietà, il bestiame e gli esseri umani.

L’Arizona è uno stato che ha affrontato questo problema per molti anni e lo monitora attentamente dal 2002. Secondo un’indagine condotta dal Times, le falde acquifere negli Stati Uniti si stanno esaurendo così gravemente che potrebbero non essere in grado di riprendersi. Quasi la metà dei siti monitorati ha registrato una diminuzione significativa dei livelli dell’acqua negli ultimi 40 anni. Le falde acquifere potrebbero impiegare secoli o addirittura migliaia di anni per riprendersi, se mai riuscissero a farlo. Alcuni siti in Arizona sono già considerati irrecuperabili.

Stati Uniti: in Arizona si formano le crepe nel terreno, il motivo

Il cambiamento climatico peggiora ulteriormente la situazione. Con l’aumento delle temperature globali, i fiumi si restringono, costringendo gli agricoltori a fare ancora più affidamento sulle riserve sotterranee per l’acqua dolce. Tuttavia, uno dei principali problemi nell’affrontare il pompaggio eccessivo delle acque sotterranee è la mancanza di regolamentazione a livello federale e statale. Attualmente, il governo federale degli Stati Uniti ha poche regolamentazioni sul pompaggio delle acque sotterranee, e le regole variano da stato a stato.

In Arizona, ad esempio, le acque sotterranee non sono state regolamentate per gran parte della sua storia, operando in base all’ordine di arrivo. Ciò significa che non vi è alcun limite alla quantità di acqua sotterranea che può essere utilizzata e le persone possono semplicemente drenare l’acqua sotterranea finché non si esaurisce. Questa mancanza di regolamentazione ha contribuito alla gravità dell’eccessivo pompaggio delle acque sotterranee a livello nazionale.

Per affrontare questo problema, è necessario un maggiore impegno nella regolamentazione del pompaggio delle acque sotterranee e nell’adozione di pratiche sostenibili di gestione delle risorse idriche. È importante anche sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di conservare e proteggere le acque sotterranee per garantire una fornitura sostenibile di acqua dolce per le generazioni future.

La colpa del cambiamento climatico

Con l’aumento della temperatura del pianeta, la dimensione dei fiumi si contrae, forzando i coltivatori a fare ancora più affidamento sui serbatoi sotterranei per l’acqua dolce. Tuttavia, l’enorme problema relativamente alla pompa eccessiva sotterranea riguarda la mancanza di regolamentazione che attraversa il Paese.

Infatti, il governo federale non ha regolamentato il pompaggio delle acque sotterranee, e ogni Stato adotta leggi troppo deboli, con variabilità anche tra regioni diverse, riferisce il Times. L’Arizona segue questa tendenza: gran parte della sua storia, secondo la National Audubon Society, non ha regolamentato l’estrazione di acqua sotterranea, operando in assenza di limitazioni chiare.

Di conseguenza, la gravità di un eccessivo pompaggio sotterraneo a livello nazionale è stato spesso sottovalutato e può rispondere alla scarsa regolamentazione in ambito pompe. Nel frattempo, gli abusi come l’agricoltura in aree desertiche potrebbero perpetuarsi. Se le abitudini non cambiano e non si permette alle falde acquifere sotterranee di rigenerarsi naturalmente, gli avvallamenti continueranno a crescere.

Riduzione del rischio idraulico nei fiumi

La riduzione del rischio idraulico nei fiumi è un tema di grande importanza per la gestione delle risorse idriche e la prevenzione di eventi alluvionali. Esistono diverse strategie e opere che possono essere adottate per ridurre questo problema.

Tra questi: la realizzazione di dighe, argini, canali di scolo e sistemi di drenaggio per gestire il flusso delle acque durante periodi di piogge intense o inondazioni. Queste infrastrutture aiutano a prevenire danni alle proprietà e alle infrastrutture nelle aree adiacenti ai fiumi.

I piani di bacino sono strumenti di pianificazione che consentono di valutare il rischio di inondazioni e di adottare misure preventive. Questi piani possono includere la mappatura delle aree a rischio, l’identificazione delle vulnerabilità e l’implementazione di misure di mitigazione.

Una gestione del territorio oculata può contribuire a ridurre il rischio idraulico nei fiumi. Ciò può includere la limitazione dell’urbanizzazione nelle aree a rischio, la promozione di pratiche agricole sostenibili per ridurre l’erosione del suolo e la conservazione delle zone umide che agiscono come serbatoi naturali per l’acqua.

La riduzione del rischio idraulico nei fiumi richiede un approccio integrato che coinvolga diverse parti interessate, tra cui governi locali, agenzie di gestione delle risorse idriche, comunità locali e esperti del settore. Solo attraverso una collaborazione efficace e un impegno a lungo termine sarà possibile affrontare in modo adeguato il rischio idraulico nei fiumi e proteggere le persone e le proprietà dalle inondazioni.

Sophie Melfi

Laureata in lettere moderne, è nata e cresciuta tra il vento sapido del mare e i fiumi marchigiani. Appassionata di trekking e dei luoghi più incontaminati, tutti da scoprire. Sostiene progetti ecosostenibili locali con curiosità e ottimismo verso una nuova prospettiva planet-friendly.

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