Esistono oggetti maledetti? Che tu creda o meno nel potere della mente e nel soprannaturale la storia di questa piccola statua rinvenuta in una grotta è la dimostrazione che certe volte bisogna tenere le mani a posto
Hai presente quando da piccolo ti dicono che certe cose a casa degli altri non si toccano? Probabilmente questo ti ha salvato da una buona dose di strilli da parte dei tuoi genitori. Ma esistono anche altre situazioni in cui l’idea che si possa riportare a casa quello che si trova viene carezzata e alla fine messa in pratica. E di solito l’unico motivo per pentirsi di questo genere di scelte è fatto che poi ti trovi a casa con un oggetto di cui non sai che fare. È per esempio il caso di quando, magari dopo una passeggiata, decidi di riportare a casa qualche pietra perché ha una forma particolare.
Altre volte i souvenir che si portano a casa andrebbero lasciati lì perché stai facendo un danno all’ambiente: conchiglie e sabbia sono elementi fondamentali dell’ecosistema marino ed è per questo che vanno lasciati lì. Ma nessuno poteva mettere in conto una terza ipotesi un po’ più agghiacciante: certi oggetti si lasciano e non si portano a casa perché le conseguenze potrebbero essere mortali e invisibili.
Come riportato anche sul sito ufficiale del museo viaggiante del paranormale fondato da Greg Newkirk e Dana Matthews che tanti hanno definito i Mulder e Scully della vita reale e che sono di certo non solo produttori di successo di serie TV ma anche due dei pochissimi investigatori del paranormale a tempo pieno professionisti che esistono sul pianeta a loro è stato affidato un oggetto veramente raccapricciante proveniente da una grotta nelle montagne Catskills, Stato di New York. A donare l’oggetto una coppia di escursionisti che si trovavano a passeggio proprio nelle montagne. Entrati in una grotta di piccole dimensioni si sono imbattuti in una statuetta realizzata a mano.
Un oggetto veramente particolare con tre chiodi conficcati in ciascuno degli occhi e un pezzo di corda, con il tipico nodo delle impiccagioni, intorno al collo. Curiosi e per niente impauriti di questa scoperta, i due escursionisti hanno portato a casa l’oggetto ma sarebbe stato meglio lasciarlo dove lo avevano trovato. Poco dopo infatti, e lo riporta sempre la pagina ufficiale del museo del paranormale, il pavimento della loro casa ha iniziato a sporcarsi di impronte di fango e le stanze hanno iniziato a puzzare di acqua stagnante. Dopo sette giorni di questi strani eventi si è manifestata, a quanto pare, effettivamente una presenza denominata Crone. I due escursionisti hanno quindi contattato i due esperti del paranormale per liberarsi di questo oggetto.
Mettendo un po’ da parte lo scetticismo e tutte le possibili spiegazioni naturali per le presenze e le sensazioni provate dai due escursionisti, le FAQ che sono presenti sul sito ufficiale del museo del paranormale sono sufficientemente interessanti e vale la pena soffermarsi su ciò che viene risposto proprio alla domanda: come fanno gli oggetti a diventare maledetti? Evitando di ergersi a unica fonte della verità assoluta al riguardo, Greg Newkirk e Dana Matthews dichiararono che per la loro esperienza esistono probabilmente tre modi in cui gli oggetti possono diventare maledetti: un residuo di “impressioni psichiche” dovute a un evento traumatico, la presenza di una entità intelligente che cerca di utilizzare l’oggetto per comunicare e poi una attività volontaria prodotta da “attività rituali intense oppure da una possessiva fissazione emotiva verso un oggetto“.
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