Nell’estate del 1979, 14 persone persero la vita in un tragico incidente ferroviario tra due treni avvenuto alla stazione di Cercola (Napoli).
Il 10 luglio del 1979 il Bel Paese verrà scosso da una terribile notizia, la vicenda riempirà per giorni le pagine di giornali, su cui si cercherà di ricostruire la dinamica e la lista delle vittime di uno dei più spaventosi incidenti ferroviari della storia. Articoli accompagnati dalle immagini che ritraevano due treni incastrati, dopo un violentissimo scontro lungo i binari.
L’incidente avvenne intorno alle 13:40 all’altezza stazione ferroviaria di Cercola sulla ferrovia Napoli-Sarno. Dopo la tragedia, i sopravvissuti iniziarono immediatamente a soccorrere gli altri passeggeri in attesa dei soccorsi. Purtroppo, alla fine, si conteranno 14 vittime ed oltre 60 feriti.
Una giornata calda e secca quella del 10 luglio del 1979, la cui quiete venne spezzata dall’ennesimo incidente ferroviario registratosi in Italia. Il disastro alla stazione di Cercola, in provincia di Napoli, dove si scontrarono un treno con a bordo 600 passeggeri, partito dal capoluogo campano e diretto a Poggiomarino, ed un convoglio che viaggiava nell’opposto senso di marcia.
Allo scalo di Cercola, le due locomotive si sarebbero dovute incrociare, ma non andò così, quei binari divennero il teatro della sciagura. Il macchinista del secondo convoglio proseguì la corsa nonostante il segnale fosse rosso, un errore fatale. Vano l’intervento del dirigente del centro movimento di Napoli che si mobilitò immediatamente, quando capì del superamento del segnale. L’uomo si servì delle attrezzature dell’epoca, un radiocitofono, tutto inutile.
Le lancette segnavano le 13:43, si fermarono lì, quando i due treni entrarono in collisione distruggendosi sotto gli occhi di chi si trovava sul posto.
I passeggeri che scamparono alla tragedia provarono a fare del loro meglio per mettere in salvo più vite possibili in attesa dei soccorsi. Scene devastanti, i treni erano diventati una cosa sola, urla strazianti e sangue.
Poco dopo arrivarono sul luogo della sciagura le ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine. Vennero estratti i primi corpi, mentre i feriti venivano trasportati con urgenza nei nosocomi vicini. Il bilancio finale: 14 morti e più di 60 feriti, alcuni di loro in gravi condizioni.
Furono avviate due inchieste. La prima da parte della magistratura e la seconda dalle autorità della ferrovia. Le indagini parleranno di un solo colpevole: il macchinista, deceduto a seguito dell’impatto, che non aveva rispettato il segnale di via impedita. Sotto accusa anche il sistema automatico di controllo della circolazione che risultò essere poco idoneo ai fini della sicurezza.
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