Stella di Natale: come si cura

stella di natale come si curaLa stella di Natale: come si cura? Il suo nome scientifico è Euphorbia pulcherrima ed è una pianta selvatica di origine messicana tipica della stagione fredda. Viene chiamata anche rosa invernale, proprio per il fatto che riesce a germogliare anche con il freddo. Le foglie rosse non costituiscono in realtà i petali del fiore, anche se tutti li considerano tali. Il suo fiore è rappresentato da una piccola gemma priva di petali, che solitamente è disposta a coppie. Si è soliti acquistarla in occasione delle feste natalizie, ma non è detto che duri a lungo. Infatti, se non viene curata nel modo giusto, può appassire. E’ possibile prolungarne la durata con una serie di accorgimenti.

Dove collocarla in casa
La collocazione ideale per la stella di Natale in casa è quella che prevede un ambiente ben illuminato, con una temperatura che non sia inferiore ai 20 gradi, magari anche in un angolo riparato, lontano da correnti di aria fredda. Concimatela una volta al mese con fertilizzanti liquidi naturali a base di fosforo, ferro e potassio, che devono essere diluiti nell’acqua di irrigazione. Dal mese di maggio e per tutta l’estate la pianta dovrebbe essere soggetta ad una concimazione ogni 15 giorni. I rami in eccesso possono essere anche tagliati, per piantarli di nuovo e, se formano delle radici, possono dar vita a nuove piante.
L’acqua, la potatura e il rinvaso
Anche se cadono le foglie rosse, la pianta della stella di Natale può essere conservata per tutto l’anno. La cosa giusta da fare consiste nell’operare un rinvaso: mettetela in un contenitore più grande, perché solitamente la pianta, anche per una facilità di trasporto, essendo utilizzata come regalo di Natale, è distribuita in piccoli contenitori. Questi ultimi, con l’andare del tempo, non riescono a garantire un ampio sviluppo delle radici e non sono utili ad ossigenare l’intero fusto. Provvedete poi a curarla nel modo necessario. Ricordatevi che la stella di Natale ha bisogno di un apporto d’acqua di media intensità, che va versata direttamente sul terriccio e può essere spruzzata anche sulle foglie. L’importante è evitare che ci siano ristagni, in modo che non si formi un terreno paludoso. Verificate sempre che i liquidi scorrano in maniera facilitata verso il fondo del vaso.
Il rinvaso si può fare soprattutto in primavera, utilizzando un terriccio ricco di fosforo e potassio, che sono essenziali per la crescita della pianta. Per tagliare i rami, in seguito ad una vera e propria operazione di potatura, bisogna tenere a mente che questi devono essere tagliati solitamente a pochi centimetri dalla base. L’altezza consigliata è quella che va dagli 8 agli 11 centimetri. Con il taglio dei rametti, si potrebbe verificare la fuoriuscita di una sostanza vischiosa. Questo non deve destare preoccupazione, perché rientra nelle caratteristiche naturali della pianta. Se si vuole fermare la fuoriuscita di questa sostanza, si può applicare un po’ di cenere direttamente nella parte tagliata del rametto che è rimasta attaccata alla pianta.
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Foto di Maurizio

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