Il sindaco di Imperia Claudio Scajola ha firmato un’ordinanza sull’utilizzo del divieto dell’uso dell’acqua potabile in una fascia oraria.
Le alte temperature di queste settimane e l’assenza di piogge hanno aggravato il problema della siccità su varie aree della Penisola. In particolare, negli ultimi giorni, la provincia di Imperia sta dovendo affrontare una grave crisi idrica.
Per questa ragione, il sindaco del capoluogo di provincia è stato costretto ad emanare un’ordinanza che vieta in tutto il comune l’utilizzo di acqua potabile in una determinata fascia oraria. Il divieto rimarrà in vigore sino al prossimo 10 settembre.
Una situazione preoccupante quella che si sta vivendo nella provincia di Imperia colpita da una siccità senza precedenti. Per far fronte alla crisi idrica, due giorni fa il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ha emanato un’ordinanza che limita il consumo dell’acqua potabile.
Nel dettaglio, come si legge sul documento pubblicato sul sito del comune, è fatto divieto su tutto il territorio di utilizzare acqua potabile nella fascia oraria compresa tra mezzanotte e le 5 del mattino. L’ordinanza è entrata in vigore nella giornata di ieri, mercoledì 23 agosto, ed avrà validità sino al prossimo 10 settembre, salvo eventuale revoca della stessa. Come disposto dal primo cittadino sono consentite possibili deroghe per comprovate esigenze.
La decisione è arrivata, come riporta la redazione di ImperiaPost.it, dopo la nota che aveva emanato lo stesso Scajola, in qualità di Commissario ad acta, per limitare l’uso dell’acqua potabile durante la notte nei comuni gestiti da Rivieracqua in modo che l’acquedotto del Roja possa fornire tutti i paesi in questione e garantire l’approvvigionamento a tutti i cittadini.
Su quanto sta accadendo in provincia di Imperia si è espressa anche la sezione Coldiretti del capoluogo di provincia. Il presidente Gianluca Boeri e il direttore Domenico Pautasso hanno affermato, come si legge sulla nota, che sono necessari degli interventi urgenti per contrastare questa grave crisi idrica che potrebbe provocare “una vera e propria crisi sociale”. A rischio sono maggiormente i settori del turismo e dell’agricoltura che rappresentano quelli trainanti per l’economia della provincia.
Per far fronte alla problematica, provocata dal cambiamento climatico, Coldiretti in passato aveva proposto delle soluzioni come la realizzazione di piccoli invasi e reti idriche per la distribuzione e dell’istituzione di un consorzio per la gestione delle opere.
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