In Spagna gruppi di volontari si stanno occupando di eliminare gli eucalipti, poiché sono invasivi e facilitano la propagazione di incendi.
Ci troviamo in Spagna, per la precisione in Galizia, di fronte a un’emergenza che ha un po’ dell’assurdo: l’eucalipto va fermato, a causa della sua natura invasiva e dannosa per le specie arboree autoctone. Ma non solo, poiché gli eucalipti facilitano anche la propagazione di incendi, come è stato notato da un gruppo di esperti dopo gli incendi divampati in Galizia nell’autunno del 2017.
In quella occasione, infatti, nel giro di soli due giorni più dell’80% degli ettari calcinati della zona è andato bruciato. In particolare le fiamme si sono diffuse maggiormente e con maggior velocità proprio nelle aree coltivate a eucalipti. In seguito al disastro ambientale, inoltre, gli eucalipti hanno ulteriormente colonizzato i terreni grazie alla loro capacità di crescere facilmente anche su suoli bruciati.
Il governo del luogo ha dunque introdotto il divieto di piantare nuovi eucalipti, ma nonostante questa limitazione il problema non è stato risolto. Almeno non fino a quando i cittadini, tramite l’associazione Verdegaia, non hanno cominciato a organizzare dei gruppi di volontari per estirpare la pianta da tutti gli appezzamenti di terra che riescono a raggiungere.
I gruppi, ribattezzati brigate deseucaliptizadoras, sono formati da 30 – 50 persone che, pur non ricevendo alcun compenso per i servizi resi, possono contare su cibo e bevande offerti dai locali e prendere parte a un momento di convivialità, l’albaroque. Con questo termine si fa infatti riferimento al pasto comune che si faceva alla fine del lavoro nei campi.
L’attività di estirpazione degli eucalipti, portata avanti da circa 1.300 volontari si concentra solitamente nel weekend ed è prevista in aziende agricole, ma anche foreste private e comunali. I volontari contano dunque sul sostegno economico di chi fa donazioni, nonostante il costo dell’attività di eliminazione degli eucalipti, secondo chi vi lavora, è di soli circa 1.000 euro annui. Destinati principalmente a pagare l’assicurazione di responsabilità civile e qualche dispositivo di protezione.
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