Stop non solo all’insalata in busta, cosa non troveremo più all’interno dei bar

Il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi promette di attivare una grande rivoluzione. Vediamo nel dettaglio cosa potrebbe cambiare a breve 

Bar
Ristoratore e divieti euopei (Ecoo.it)

Addio all’insalata in busta come anche alle monoporzioni sia dello zucchero che dei condimenti che si trovano nei bar, nei supermercati ed in tutti i settori della ristorazione. A breve potrebbe essere una vera rivoluzione quella che si svolgerà in tutta Europa e non solo sul fronte dell’alimentazione e della ristorazione. Anche i kit bagno potranno non essere più presenti negli hotel come tutti i contenitori monouso dedicati all’igiene e alla cosmetica.

Il motivo? Il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr) stilato dalla Commissione Ambiente del parlamento europeo lo scorso 24 ottobre e ora al vaglio degli Stati membri che discuteranno in merito nel corso delle sedute plenarie del parlamento tra il 20 e il 23 novembre. Lo scenario che si prevede è di un totale cambiamento che se andrà in porto sarà attivo a partire dal 2027. Ma sono tutti d’accordo?

Nuovo regolamento europeo sugli imballaggi: il monouso

Utensili in plastica monouso
Utensili monouso da ristorazione (Ecoo.it)

Non sono poche le resistenze al nuovo regolamento europeo ed in particolare i punti apparsi già da ora critici e ampiamente contestati sono il divieto del monouso (art. 22) e gli obiettivi di riutilizzo (art. 26). Le nuove linee guida puntano ad una rivoluzione di sostenibilità in tutto e per tutto andando ad incidere su moltissime abitudini ormai consolidate: dal consumo d’asporto, ai cibi imbustati o con contenitori usa e getta. L’obiettivo è quello di eliminare tutto quello che non serve e che in brevissimo tempo si trasforma in un rifiuto, accentuando invece sul processo di riciclo e riutilizzo.

Nello specifico saranno vietati, infatti, tutti gli imballaggi monouso per le salse, i condimenti, le conserve, lo zucchero e la panna da caffè che solitamente si usano nel settore della ristorazione, del catering e dell’accoglienza, come anche le vaschette, le buste, i vassoi e le scatole. E poi ancora stop anche agli imballaggi per frutta e verdura, per piccole quantità inferiori a 1,5 kg e tutte le soluzioni monouso dedicati alla bellezza e all’igiene come saponette, flaconi con prodotti liquidi e lo stesso per gli alimenti.

In bilico anche i formati famiglia e tutte quelle soluzioni che prevedono l’uso di lattine, vaschette, confezioni che permettono di acquistare una box di prodotti per incoraggiare le scorte per le famiglie.

Le linee guida sul riutilizzo

Anche sul fronte del riutilizzo le iniziative non mancano, pronte a scardinare comportamenti poco sostenibili e che influiscono negativamente sull’ambiente. Al momento la prima bozza del regolamento prevede che a partire dal 1° gennaio 2030 il 20% delle bevande che vengono vendute in bottiglia o in lattina, dovrà necessariamente essere riutilizzabile. Ogni 100 bottiglie, dunque, 20 dovranno ritornare nel circuito ed essere usate ancora una volta.

Per le bevande sfuse, invece, entro il 31 dicembre 2027 l’obbligo sarà quello di servirle e dunque consumarle in bicchieri riutilizzabili arrivando nel corso di due anni a fare in modo che ogni persona abbia il proprio bicchiere o contenitore per far versare le bevande sfuse.

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