Sembra essere fatto di roccia, ma è solo il risultato della difficile vita che ha dovuto sopportare questo cane pietrificato. Ecco la storia toccante di Petra.
Storie di abbandono come questa non sono rare. Ogni anno vengono abbandonati milioni di cani che finiscono per vivere senza meta nelle strade delle nostre città. Animali indifesi, la cui unica colpa è stata quella di non aver ricevuto amore da chi doveva prendersene cura. Oggi abbandonare un cane, o qualsiasi altro animale, significa ignorare la legge e la moralità, e chi viene beccato a compiere un gesto simile è punito con l’arresto.
Il numero di abbandoni aumenta con l’arrivo delle vacanze e della stagione estiva, quando prendersi cura del proprio animale domestico diventa più difficile. Con molta probabilità la protagonista della nostra storia è stata anch’essa vittima di abbandono da parte dei suoi padroni, o al contrario nata e cresciuta in strada. La sua triste storia e l’amore che ha trovato in una volontaria, ha rapito il popolo del web ponendosi oggi come esempio che con cura ed affetto tutto è possibile.
Per una donna greca quella fatta quel giorno doveva essere la consueta passeggiata pomeridiana, ma quello che ha catturato la sua attenzione ha cambiato i piani di quel giorno. Mentre percorreva una strada rurale, la donna nota un animale di grossa taglia camminare a fatica lungo il ciglio della strada. Solo con qualche sguardo in più si accorge che si tratta di un cane, notando sin da subito una particolarità mai vista prima. Il cane aveva il muso e altre parti del corpo ricoperte da uno strato di pelle spesso. Al primo sguardo questo cane ricorda molto il supereroe della Marvel, La Cosa, caratterizzato da un aspetto roccioso su tutto il corpo. A differenza del noto supereroe questo cane randagio è privo di forze, magro e malato. Scossa da questo incontro la signora decide subito di allertare i volontari della zona per catturare il cane e riportarlo in un rifugio.
La cattura però non è facile: il cane ha timore dell’essere umano, non si lascia avvicinare e ringhia se solo provano a toccarlo. Dopo svariati tentativi il cane viene trasportato in un rifugio per valutare lo stato di salute generale e capire cosa fare per aiutarlo. Le prime visite veterinarie mettono in luce la condizione gravissima del cane, affetto da due delle malattie infettive più pericolose per un animale: leshmaniosi e scabbia. La prima è una malattia infettiva che si contrae spesso in seguito alla puntura di flebotomi o zanzare, introducendo nel corpo dell’animale un particolare parassita in grado di danneggiare i tessuti cutanei e gli organi interni. La scabbia invece è causata da acari e viene trasmessa facilmente quando il cane entra a contatto con un oggetto o un altro cane infetto. In entrambi i casi, le malattie di cui è affetto il cane danneggiano gravemente i tessuti, creando ulcere ed infiammazioni che protratte nel tempo assumono le sembianze di croste, proprio come nel caso di questo cane.
Dopo un primo controllo, gli operatori si rendono conto che la situazione è gravissima e che il cane ha bisogno di cure immediate. Con molta pazienza e professionalità il gruppo di veterinari che gestisce il rifugio riesce a mettere in forza il cane, affidandolo in particolar modo alla cure di una volontaria. Quest’ultima regala al cane un nome, e trattandosi di una femmina, la chiama Petra, proprio per richiamare la sua particolare condizione fisica.
Trascorsi i primi mesi, Petra si rimette in forze ed è un cane completamente nuovo, dal manto nero lucido e gli occhi vispi. Occhi che però non hanno dimenticato la sofferenza della vita in strada e che la rendono particolarmente ostile verso gli essere umani. Solo grazie alle cure della volontaria Petra è riuscita a costruire un rapporto con gli essere umani, imparando a giocare e passeggiare allegramente come ogni altro cane. Oggi Petra è una cagnolina felice e che grazie all’adozione ha trovato una nuova amorevole famiglia.
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