Come è possibile che sul fondo dell’Oceano Pacifico si trovi una strada di mattoni gialli? In realtà si tratta del frutto dell’attività vulcanica.
Pensare all’enorme quantità di vulcani sottomarini presenti nel mondo è strabiliante: gli scienziati ne hanno infatti scoperti circa 20mila, il più grande dei quali è il Mauna Loa, che si trova nelle Hawaii. Questo vulcano si estende per circa 5mila metri sotto il livello del mare e, nonostante la sua imponenza, è un vulcano piuttosto tranquillo. Le sue eruzioni non sono esplosive, ma anzi danno vita ad accumuli di materiale magmatico lungo le pendici del monte sottomarino.
L’attività vulcanica sottomarina, in effetti, non si ferma mai e anzi può dare vita a fenomeni incredibili quali il formarsi di una strada di mattoni gialli sul fondo dell’Oceano Pacifico. Questo strano fenomeno, osservato per la prima volta nel 2022 nei pressi delle Antiche Montagne Sottomarine di Liliʻuokalani Ridge, è in realtà il frutto dell’attività vulcanica. In particolare si tratta di accumuli di ialoclastite, fratturatisi in maniera straordinariamente ordinata a causa degli sbalzi di temperatura.
Ma cosa ha permesso di scoprire, e soprattutto di studiare, questi sedimenti? Servendosi di robot meccanici, gli scienziati dell’E/V Nautilus hanno potuto osservare da vicino degli accumuli di ferromanganese, frutto dell’attività vulcanica sottomarina, per poi giungere alla conclusione che si trattasse di ialoclastite. Ma cosa provoca le eruzioni vulcaniche?
Una nuova scoperta potrebbe rivoluzionare tutto ciò che gli scienziati hanno sempre pensato di sapere sui vulcani, non solo su quelli sottomarini ma anche su quelli che si trovano in superficie. Prima si pensava infatti che l’acqua giocasse un ruolo fondamentale nello spingere il magma verso l’alto, provocando così gli episodi eruttivi. In seguito, però, alcuni studi effettuati in particolare sui vulcani basaltici hanno reso evidente il ruolo fondamentale svolto dall’anidride carbonica nel provocare le eruzioni.
A ciò si deve aggiungere una nuova consapevolezza riguardante la provenienza del magma: prima si pensava che il materiale eruttato provenisse dalla crosta esterna, situata a una profondità compresa tra i 7 e 13 chilometri. In seguito si è invece capito che il magma proviene direttamente dal mantello, che si trova a profondità di 20 – 30 chilometri.
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