Fanno davvero pietà quei poveri animali uccisi, che, nonostante le loro dimensioni, non hanno potuto difendersi dal massacro. A quanto può arrivare la crideltà degli uomini? Quanto gli interessi economici possono superare il senso di umanità che si può provare nei confronti di altri esseri viventi? Su questo si dovrebbe riflettere e anche molto.
Non sono fatti che possono passare nel dimenticatoio, come se nulla fosse accaduto. Si è compiuta una carneficina e tutto per il guadagno economico.
Tra l’altro non si tratta nemmeno della prima strage di questo tipo che è stata messa in atto nell’ultimo periodo. Basti pensare che nel mese di febbraio sono stati uccisi circa 450 elefanti in Camerun nel Parco Nazionale N’Djida Bouba.
C’è una certa preoccupazione per questi animali, che finiscono nella rete della caccia per ricavarne avorio e carne. Anche le più note associazioni ambientaliste si sono mobilitate, per evitare la possibile e pericolosa estinzione degli elefanti, che metterebbe a rischio un intero ecosistema.
Entro 50 anni, se si continua a non fare nulla per la tutela di questi animali, gli elefanti in Africa potrebbero anche essere soggetti all’estinzione. Occorre dunque correre ai ripari, se si vuole evitare di incorrere in un pericolo di questo genere.
Non dobbiamo infatti dimenticare che anche gli animali sono indispensabili per mantenere quegli equilibri naturali a cui tutti nel mondo siamo soggetti. Non possiamo permetterci di contare su un futuro assicurato, se non pensiamo a tutto ciò.
Il commercio illegale di parti estratte dagli elefanti uccisi è una pratica molto crudele, contro la quale si sta cercando di lottare da tempo, senza ottenere grandi risultati concreti. Ma purtroppo è difficile riuscire a cambiare la mentalità attenta all’interesse economico.
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