Morti 240mila esemplari di polli durante un furto di rame avvenuto presso l’allevamento Fileni, uno dei più grandi d’Europa.
Decine di migliaia di polli rimasti senza ossigeno e morti per asfissia: una strage avvenuta a causa di un furto notturno di rame, presso una delle aziende di allevamento più famose del nostro Paese. Stiamo parlando della Fileni, azienda al centro di un’inchiesta della trasmissione Report, e quanto accaduto potrebbe riaprire le polemiche sulle condizioni di sicurezza in cui i polli sono tenuti.
Quello che è accaduto nell’allevamento di via Piandelmenico, nel territorio comunale di Jesi, grosso centro urbano a due passi da Ancona, è qualcosa che forse non ha precedenti in termini di vittime. Una banda di ladri, nel tentativo di rubare il rame nello stabilimento di Fileni, avrebbe causato – dentro uno dei capannoni in cui vengono allevati i polli – un’interruzione dell’energia elettrica.
Nonostante le polemiche nate dopo la trasmissione di Raitre che ha indagato sul conto dell’allevamento, i prodotti a marchio Fileni Bio vengono considerati sicuri ed igienici: per l’azienda jesina il danno è davvero ingente e a questo si aggiunge la perdita massiccia di così tanti animali tutti insieme, con ciò che ne comporta sia a livello di tutela dei diritti degli animali, che ovviamente di smaltimento e inquinamento.
In sintesi, cosa sarebbe avvenuto nel capannone? Il blocco dell’impianto di areazione e ossigenazione ha praticamente tolto l’aria a decine di migliaia di polli, causando la morte per asfissia di un grandissimo numero. La stima della stessa azienda è che ne siamo morti 240mila tutti insieme.
Quanto avvenuto evidenzia senza dubbio la necessità primaria di proteggere adeguatamente strutture e impianti industriali, soprattutto se questi ospitano animali da allevamento, che peraltro poi finiscono sulle nostre tavole. L’incidente da Fileni sarebbe avvenuto una ventina di giorni fa e il macabro ritrovamento appena qualche ora dopo che l’azienda aveva subito il furto di rame.
Solo in queste ore, in ogni caso, la notizia è stata diffusa e a quanto si apprende sulle tracce dei criminali che hanno messo a segno il furto di rame si sono messi i militari dell’Arma dei Carabinieri. Fileni, che è primo produttore in Italia di carni da agricoltura biologica, ha messo a disposizione le immagini di videosorveglianza del proprio impianto di produzione, ma al momento non ci sono notizie riguardanti i ladri.
Quello che colpisce è che i ladri siano spariti senza lasciare traccia e questo fa pensare a una banda specializzata e non a qualcuno che si è improvvisato o a bande di disperati alla ricerca di rame da rivendere a basso costo. Colpisce soprattutto considerare quello che è l’enorme danno che questo furto provoca all’azienda di Jesi, ma non solo a lei.
Abbiamo già parlato delle implicazioni da un punto di vista ambientale di questa strage e di come sarà sicuramente destinata ad aprire polemiche sulle condizioni in cui sono stipati decine di migliaia di polli. Va inoltre considerato il mancato guadagno da parte di Fileni, a causa di quanto avvenuto, oltre che la nuova tegola che si abbatterà dopo l’inchiesta di Report. Infine, il bottino – ovvero il rame sottratto – non è stato ancora quantificato.
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