La morte della Regina Elisabetta II ha colto tutti di sorpresa e il rituale che circonda questo evento epocale è quantomai affascinante e coinvolge anche le api di Buckingham Palace
L’omaggio dei sudditi è iniziato subito dopo la diffusione della notizia della sua morte. Del resto Elisabetta II è stata per tanti inglesi, ma non solo, l’unica regina di Inghilterra mai vista seduta sullo storico trono e la sua scomparsa ha portato una ondata di sincero sgomento e tristezza. Ma, esattamente come ogni aspetto della vita di corte, anche la morte di una sovrana segue un protocollo rigido, frutto di centinaia di anni di tradizione.
E in questo protocollo rientrano tutti i sudditi di Sua Maestà, senza nessuna eccezione per forma, dimensione o specie di appartenenza. Ecco quindi cosa ha dovuto fare l’apicoltore ufficiale di Buckingham Palace John Chapple con le api che vivono nelle arnie della residenza reale e delle altre residenze della famiglia.
Nei giardini dei vari palazzi che rientrano tra le proprietà dei Windsor la vita è ricca e varia. Molte tenute hanno campi coltivati, boschi da cui si ricava legna, pascoli e stalle. Nel caso di Buckingham Palace e di Clarence House sono presenti diverse arnie di api mellifera mellifera, appartenenti a una sottospecie della più grande famiglia delle api mellifere e riconoscibili perchè di colore più scuro rispetto a quelle che siamo abituati a vedere nei nostri prati.
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A occuparsi di queste operose suddite della Regina, anche se dovremo presto abituarci a dire suddite del Re, ci sono alcuni tecnici specializzati e tra questi l’apicoltore ufficiale John Chapple. Lo scorso 9 settembre, il compito di Chapple è stato un po’ diverso e sicuramente più delicato. Seguendo una tradizione che per qualcuno risale ai tempi dei Celti, Chapple ha dovuto comunicare alle api la morte della sovrana e l’incoronazione del nuovo Re.
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Può sembrare futile listare a lutto le arnie e parlare con le api ma in realtà si tratta di animali molto sensibili anche ai più minimi cambiamenti dell’ambiente circostante e anche se probabilmente non hanno mai visto la regina e non vedranno mai il nuovo re Carlo III, potrebbero percepire letteralmente nell’aria che qualcosa è cambiato e valutare come negativo questo cambiamento, finendo con l’abbandonare le arnie.
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