Un fenomeno particolare e apparentemente inspiegabile si ripete in una piana californiana dove alcune pietre si spostano lasciando visibile la scia del loro movimento: la scienza ci spiega il motivo
Siamo in California, terra di zone desertiche con temperature estive estreme e altitudini al di sotto del livello del mare. Non esiste un solo deserto californiano ma almeno due: quello del Mojave e quello del Colorado. Entrambi nascondono parchi naturali di una bellezza straordinaria, con particolarità che li hanno resi famosi nel mondo come la stessa Valle della Morte. Paesaggi aridi, tanto da sembrare quasi alieni, affascinano da sempre milioni di visitatori.
Il Badwater Basin per esempio è un grande lago prosciugato collocato a 86 metri sotto il livello del mare con formazioni di terreno poligonale, dove prevale un silenzio surreale. Il Dante’s View è invece il punto panoramico che domina la stessa Death Valley e che nel tempo è stato utilizzato come location di molti film tra cui Star Wars. Infine esiste una piana, la Racetrack Playa famosa per le sue rocce in movimento. Capiamo meglio questo straordinario fenomeno naturale o no?
La Racetrack Playa è una piana creatasi sul fondo di un antichissimo lago, ormai prosciugato, con dimensioni considerevoli. Parliamo di un estensione di ben 4,5 km di lunghezza e circa 2 km di larghezza. La quota invece è di 1130 metri sopra il livello del mare. La zona è completamente circondata da imponenti montagne. Area tipicamente desertica con temperature proibitive registrate durante la stagione estiva con un escursione termica notturna impressionante che fa precipitare i gradi sotto lo zero. I venti sono protagonisti di tempeste che possono sfiorare i 150 km/h.
Sulla superficie di questo ex lago prosciugato è possibile riconoscere numerose rocce e ciottoli anche di discrete dimensioni che sembrano muoversi per conto loro, lasciando prova del loro spostamento con suggestive scie, anche tortuose, sulla sabbia. Il tutto si svolge su un area totalmente pianeggiante e priva della minima pendenza. Il nome a loro assegnato è proprio quello di “sliding rocks” e la spiegazione del loro movimento ha richiesto anni di monitoraggio e studio.
Per riuscire a comprendere il fenomeno delle “sliding rocks” è importante considerare le condizioni del territorio dove avviene. Il terreno arido si contrare e si spacca sino a formare vere e proprie crepe dalla tipica forma a poligono. In inverno arrivano fortissime piogge che scaricano sulla piana un sottile deposito di acqua, determinando uno strato melmoso. Va da sé che l’escursione termica notturna, che porta le temperature sotto lo zero, congela di fatto lo strato fangoso.
Ed ecco spiegato il movimento misterioso. Il ghiaccio si fonde crepandosi in lastre di dimensioni più piccole che scivolano sospinte dal vento. Questo movimento delle lastre di ghiaccio spinge le pietre che si trovano già nell’area e le sposta nella piana. Dunque, l’incredibile fenomeno è la conseguenza di un meccanismo assolutamente naturale, per quanto straordinario. Gli scienziati per dimostrare la teoria hanno posizionato su alcuni massi dei GPS ed hanno effettuato un monitoraggio costante con telecamere time-lapse. Ci sono voluti ben 2 anni prima di poter osservare lo spostamento effettivo delle pietre e dare la corretta spiegazione scientifica.
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