La stufa a pellet non consuma solo bio combuatibile, c’è un consumo che in pochi hanno messo in conto
I venti freddi da nord hanno fatto abbassare le temperature sulla nostra penisola, facendo ormai sentire il peso dell’inverno. Anche il peso dei consumi energetici e dunque divenuto inevitabile con moltissime famiglie che hanno riacceso le loro stufe a pellet, molte delle quali lasciate in abbandono nella passata stagione per via dei folli rincari a cui abbiamo assistito e che hanno portato il pellet a divenire non conveniente da utilizzare. Adesso con il prezzo di una sacchetta che è arrivato in media a riaffermarsi intorno ai 6 euro, le stufe hanno ripreso vita, ma in molti non sanno che questi apparecchi non consumano esclusivamente pellet, ma anche energia elettrica in quantità non proprio trascurabili.
Le stufe a pellet hanno investito il mercato in un certo periodo promuovendo un risparmio che poteva arrivare a toccare anche il 50% rispetto all’utilizzo del gas per il riscaldamento, ad oggi però tale risparmio si è affievolito arrivando a raggiungere a stento il 30%. Considerando i costi di una stufa a pellet, tuttavia, spesso tendiamo a mettere in conto solo quelli del biocombustibile tralasciando altri costi come quello della manutenzione annua, il costo di ammortamento della stufa e, soprattutto, la corrente elettrica che questa consuma in concomitanza con il biocombuatibile
Nel calcolo delle spese dovremmo quindi considerare anche il fattore energia elettrica e per farlo dovremmo conoscere quanto paghiamo per ogni chilowatt di corrente oltre che i consumi della stufa. In media possiamo dire che la spesa è di circa 0,24 per KwH, mentre che una stufa a pellet di medie dimensioni consuma per l’accenditore circa 180 watt per i primi 10 minuti di funzionamento, ed altri 300watt l’ora per la ventilazione.
Facendo i dovuti calcoli otterremo dunque che la nostra stufa consumerà, oltre al pellet, anche tra gli 8 ed i 10 centesimi per ogni ora di utilizzo in media, tenendo accesa la stufa 12 ore per 130 giorni potremmo quindi arrivare a spendere in bolletta più di 130 euro, non proprio una cifra trascurabilissima se aggiungiamo una cifra simile per i costi di manutenzione annua da parte di un manutentore specializzato, ecco quindi che pian piano il nostro vantaggio nell’utilizzo del pellet si assottiglia sempre di più, rendendo ad oggi altre soluzioni ben più convenienti, oltre che maggiormente ecologiche.
Per quel che riguarda il riscaldamento la ricerca del sistema migliore non è ancora finita, le soluzioni green che sfruttano le caldaie a condensazione ed i pannelli solari sono adesso quelle più convenienti, mentre per quel che riguarda la combustione di biocombustibili si sta notando una crescita costante di consensi verso le stufe pirolitiche, in grado di produrre più energia a parità di pellet consumato rispetto alle classiche stufa a pellet.
Nel dover fare la tua scelta per innovare il sistema di riscaldamento della tua casa, quindi, è bene tenere in considerazione anche questi fattori, così facendo non avremo brutte sorprese né rimpianti che ci potrebbero portare a dilapidare in maniera non adeguata alle nostre esigenze somme di denaro anche considerevoli.
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