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Stufe a bioetanolo: consumi, funzionamento, vantaggi e svantaggi

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Le stufe a bioetanolo a poco a poco sono diventate sempre più diffuse, configurandosi come un’ottima alternativa per provvedere al riscaldamento domestico. Le stufe hanno un funzionamento piuttosto semplice, che non necessita dell’installazione di alcuna canna fumaria.

Come combustibile principale utilizzano il bioetanolo, ossia l’etanolo prodotto attraverso la fermentazione di biomasse. Sfruttando tale carburante ecologico, la stufa non produce fumo, ma solo una leggera quantità di anidride carbonica e di umidità.

Come usare la stufa a bioetanolo

L’utilizzo delle stufe a bioetanolo è estremamente semplice. Queste, infatti, non hanno bisogno di alcuna installazione particolare, né tantomeno di una canna fumaria. Basta solo riempire la stufa con il bioetanolo, collegare la stufa alla corrente ed accenderla. Il bioetanolo costituisce un’alternativa green ad altri combustibili e, di conseguenza, queste stufe costituiscono un modo perfetto per riscaldare la casa in modo ecologico.

Stufe a bioetanolo: consumi e funzionamento

Una stufa a bioetanolo è composta da pochi elementi e, pertanto, è caratterizzata da un funzionamento piuttosto semplice. La stufa contiene un serbatoio (bruciatore) che viene riempito di etanolo, uno stoppino e, in alcuni casi, un ventilatore per distribuire il calore. Quando il liquido prende fuoco, si crea la fiamma e i vapori possono essere liberati direttamente nell’ambiente. La fiamma è regolabile e la sua durata, oltre che l’intensità, variano a seconda della potenza del bruciatore.

Il consumo delle stufe a bioetanolo è particolarmente vantaggioso e i prezzi sono convenienti. Basta scegliere solo ciò che fa maggiormente al caso nostro, tenendo conto del loro specifico funzionamento e dei principali modelli in circolazione nel nostro Paese. Ci sono stufe a bioetanolo da muro, stufe a bioetanolo da appendere e addirittura anche stufe a bioetanolo da tavolo. Tenendo conto dei pro e contro delle stufe a bioetanolo, possiamo fare la scelta migliore.

Un’alternativa interessante per riscaldare la casa in maniera ecologico è rappresentata dagli impianti a pompa di calore oppure dagli impianti di riscaldamento a pavimento.

Vantaggi e svantaggi delle stufe a bioetanolo

Stufa a bioetanolo
Foto Shutterstock | Andrei Kobylko

Riassumendo, i principali vantaggi delle stufe a bioetanolo sono i seguenti:

  • nessuna canna fumaria da installare, con conseguente ottimizzazione dello spazio e dei lavori edili da effettuare;
  • accensione rapida, la stufa è in grado di emanare buone dosi di calore già pochi minuti dopo la sua attivazione;
  • buon impatto estetico, con possibilità di ricreare l’ambiente generato dalla presenza di una tradizionale stufa a legna;
  • significativa capacità di riscaldamento dell’ambiente, che rendono la stufa a bioetanolo adatta per condizionare l’aria di vasti spazi, anche superiori ai 50 metri quadri. Da questo punto di vista possiamo dire che le stufe a bioetanolo costituiscono un’alternativa da non sottovalutare alle stufe a pellet senza canna fumaria.

Lo svantaggio principale delle stufe a bioetanolo è la necessita di areare le stanze ogni due o tre ore. La produzione di anidride carbonica, seppur minima, potrebbe alla lunga incidere sulla qualità dell’aria. Nonostante si tratti di una soluzione ecologica per riscaldare casa, visto il combustibile utilizzato, i costi di quest’ultimo sono leggermente più alti rispetto ai pellet.

Stufe a bioetanolo: prezzi e modelli

Il costo di una stufa a bioetanolo varia da modello a modello. In linea di massima, è possibile metter le mani su una buona stufa professionale, con fiamme regolabili e discreto stile estetico, a partire da poche centinaia di euro. Il prezzo sale poi man mano che incrementano le prestazioni della stufa. In media, una stufa di soddisfacente qualità, per riscaldamento di ambienti anche ampi, è acquistabile intorno ai 400 – 500 euro.

Fra i modelli di stufe a bioetanolo che possiamo tenere in considerazione per le nostre esigenze, possiamo ricordare la biostufa Ruby della Tecno Air System. Dal design elegante e moderno, è disponibile in due colori, bianco e bordeaux. Potenza di 3.000 W e capacità di riscaldamento di 90 mc. Il consumo di bioetanolo è invece di 0.32 l/h ed il prezzo intorno ai 299 euro.

Chi invece desidera riscaldare un piccolo ambiente può optare per il modello Mini Ruby, disponibile solo nella versione bordeaux. Dalle dimensioni compatte e dallo stile elegante, questa biostufa ha una potenza di 2.300 W e una capacità di riscaldamento di 70 mc. Il consumo di bioetanolo è di 0.30 l/h ed il prezzo intorno ai 200 euro.

Per chi è alla ricerca di stufe a bioetanolo ventilate, la biostufa Ruby Elegance può rappresentare una valida opzione. Dalle forme eleganti e dal design moderno, questa stufa ventilata assicura ottime prestazioni. Il telecomando in dotazione permette di regolare la ventilazione scegliendo fra 3 velocità. Disponibile in tre colori, nero, bianco e bordeaux, ha una potenza di 3.000 W e una capacità di riscaldamento di 100 mc. Il consumo di bioetanolo è di 0.32 l/h ed il prezzo intorno ai 500 euro.

Valerio Malfatto

Valerio Malfatto, nato a Roma il 6 settembre 1995 e diplomato al Liceo Classico statale Luciano Manara. Laureato in Ingegneria Chimica all’Università La Sapienza di Roma e attualmente studente di Ingegneria dei Materiali presso l’Università degli Studi di Padova. Le sue più grandi passioni sono lo sport, in particolare il calcio, e l’ecologia.

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