Stufe e caminetti sono gli alleati della stagione invernale ma non è esente da pericoli. Ve n’è uno molto silenzioso di cui nessuno ne parla.
Stufe e caminetti sono gli alleati principali del periodo invernale. Una stagione fredda che ancora non ha avuto luogo ma certamente quando arriverà lo farà senza alcun avviso e viste le temperature miti registrate sinora, si prevedono dei freddi particolarmente rigidi. Ecco perché avere in casa tutto l’occorrente per renderlo meno aggressivo e ritrovare il tepore è tutto quello di cui si ha bisogno.
Di stufe e caminetti già se ne parla da tempo ma in generale il tema dei riscaldamenti è molto affrontato, a causa dei prezzi del pellet. Costi che hanno messo già in ginocchio le famiglie italiane, tanto da pensare altresì di produrlo in casa con legno pressato e materiali naturali come sabbia.
Al di là della questione stufa che sia a pellet o meno, vi è un dettaglio di cui nessuno ne parla ma che al contrario meriterebbe di essere ampiamente dibattuto ed affrontato, ecco perché.
Stufe e caminetti, il pericolo poco conosciuto
“Smettere di bruciare legna e derivati è la linea di fondo” è questa la conclusione – in estrema sintesi – a cui è pervenuto un team di studiosi che hanno dato origine ad uno studio ad Atene ma che vale ovunque, quindi non solo in Grecia.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal Atmospheric Chemistry and Physics. Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono prodotti dalla combustione del legno e sono dispersi in minuscole particelle inquinanti e dai noti effetti deleteri per la salute dell’uomo.
Tale analisi ha per oggetto stufe e caminetti, ossia la combustione del materiale naturale adibito ai riscaldamenti casalinghi: il legno. Ed è qui che casca l’asino come si suol dire perché pensare di essere innocui solo perché a bruciare sia il legno è assolutamente errato.
I bruciatori a legna triplicano il livello di inquinamento nocivo, ecco perché sarebbe auspicabile che venga riportata la voce circa il pericolo per la salute, come viene fatto nei pacchetti di sigarette, indicazioni che a parere dei ricercatori “potrebbero portare a notevoli benefici per la salute pubblica”.
I danni alla salute
Nonostante si pensi che bruciare la legna sia innocuo, i dati emersi da tali ricerche condotte non lasciano dubbi, le emissioni di benzo(a)pirene mostrano un aumento del 16% dal 2000 a causa della combustione domestica della legna”.
Una combustione del legno che produce più particelle dannose persino del diesel o della benzina utilizzati nei veicoli, questo è solo un piccolo dato per comprendere la portata dannosa di tale problema che merita di essere arrestato all’istante.
Emissioni che chiaramente compromettono la salute; i danni che derivano possono essere cancro allo stress ossidativo, che porta a infarti e ictus, obesità, invecchiamento precoce, diabete, tutte patologie che hanno un comune denominatore: l’infiammazione nel corpo. Dato il carattere nocivo, è indispensabile cambiare questa deleteria abitudine sia per la salute personale che per quella dell’ambiente nel quale si vive, il pianeta ringrazierà.