Dosi massicce di zuccheri e una grande varietà di sostanze chimiche presenti rendono il consumo regolare dei succhi di frutta molto poco consigliabile
E’ oramai nota la stretta correlazione tra il consumo eccessivo di zuccheri per un periodo di tempo duraturo (parliamo di anni, se non decenni) e l’aumento di possibilità dello sviluppo di sintomi simili a quelli dell’Alzheimer per via dell’iperstimolazione del cervello. Inoltre, con dosi costanti di zucchero nel tempo, porta anche problematiche a livello osseo.
I succhi di frutta confezionati, infatti, sono ricchi di zuccheri e spesso anche altre sostanze chimiche – come coloranti, esaltatori di sapore, conservanti – che fanno tutt’altro che bene alla nostra salute. Inoltre sono contenuti in un packaging (imballaggio) composto da diversi materiali che nel complesso risulta molto inquinante.
Lamponi, mandarini, kiwi, fragole; queste sono solo alcune delle soluzioni semplicissime da adottare e, quindi, da preparare. Ma soprattutto parliamo di alimenti sani liberi da conservanti, coloranti ed esaltatori di sapidità e, ovviamente, di zuccheri raffinati in quanto presenti naturalmente nella frutta. Quindi, perché non fare a meno di assumere tutte queste sostanze poco sane (o di darle a bere ai nostri figli) sostituendo il succo confezionato con una bella spremuta di arancia fatta al momento? In alternativa, esistono ottime ricette per succhi di frutta sani, naturalmente colorati e gustosissimi.
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Un’ altra motivazione, questa forse non meno importante, è il consumo di plastica e, quindi, di rifiuti di plastica. La quantità di plastica riversata nell’ambiente già prima della pandemia era ai livelli massimi. Dopo la pandemia, con il consumo triplicato di cibo da asporto e confezionato, ha raggiunto proporzioni catastrofiche. Molto spesso passa inosservata la correlazione tra inquinamento, distruzione dell’ambiente che ci circonda e la nostra salute. Avvelenare l’ambiente significa avvelenare ciò che mangiamo, beviamo e respiriamo. Significa avvelenare noi stessi.
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Ricordiamo infine, ancora una volta in più, che le cannucce in plastica rappresentano una minaccia per gli animali marini: disperse nell’ambiente possono finire ingerite da animali come tartarughe e pesci, soffocandoli (spesso fino ad ucciderli).
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