Per i sacchetti biodegradabili sono state messe a punto delle nuove norme da parte del governo, il quale ha agito in questo senso in vista della garanzia di una maggiore tutela ambientale. Nello specifico sono state introdotte delle sanzioni non indifferenti per chi non rispetta le norme che vanno a sostegno della sostenibilità ambientale. Le nuove disposizioni sulla questione chiariscono che è ammessa la commercializzazione soltanto dei sacchetti che possono essere considerati conformi alle direttive europee e dei sacchetti che sono veramente riutilizzabili.
La sparizione della norma
A cura di Gianluca Rini
Dal Decreto Milleproroghe è sparita la norma che chiamava in causa le nuove disposizioni sui sacchetti biodegradabili. Da molti tutto ciò è stato giudicato in maniera negativa, perché non tiene conto dell’impatto ambientale determinato dai sacchetti di plastica, che ancora continuano spesso ad essere utilizzati dalla piccola e media distribuzione.
Da ciò che è emerso, la sparizione della norma contenente le nuove disposizioni governative a proposito delle questione sarebbe stata dovuta alle pressioni esercitate dalle piccole e medie imprese del Nord Italia, che avrebbero avuto notevoli difficoltà a sostenere dal punto di vista economico la riconversione dalla produzione di plastica alla produzione di bioplastica.
Gli stessi membri del Governo comunque sembrano essere rimasti sorpresi di tutta la questione della cancellazione della norma e hanno annunciato l’attuazione di un nuovo provvedimento da mettere a punto presto.
L’intervento di Legambiente
A cura di Gianluca Rini
Legambiente si è dichiarata delusa dalla sparizione della norma dal Decreto Milleproroghe. Stefano Cianfani, vicepresidente nazionale di Legambiente, ha dichiarato a questo proposito:
“Quella norma è fondamentale per fare chiarezza nel mercato della piccola e media distribuzione, che è già stato invaso da sacchetti di plastica con additivi chimici che non possiedono le corrette caratteristiche di biodegradabilità.”
Un nuovo emendamento sui criteri di biodegradabilità
A cura di Gianluca Rini
Alcuni esponenti del Partito Democratico si sono fatti carico di introdurre un nuovo emendamento sui criteri di biodegradabilità dei sacchetti di plastica. Il responsabile Green economy del PD Ermete Realacci ha fatto notare che la questione è molto importante, visto che i cittadini italiani sono consapevoli del valore inquinante delle buste di plastica e visto che lo sviluppo della bioplastica potrebbe essere un passo considerevole verso lo sviluppo di nuovi settori industriali in Italia.
Il quadro in seguito alla norma prevista dal Decreto
A cura di Gianluca Rini
A proposito delle nuove norme il senatore del Pd Francesco Ferrante ha detto:
“Si tratta infatti di una misura importante per la tutela dell’ambiente italiano, per lo sviluppo del settore della green economy e per evitare le truffe ai danni dei consumatori ai quali potevano essere venduti sacchetti solo fintamente ecologici.”
In effetti è da considerare che il fenomeno della contraffazione dei sacchetti biodegradabili è in crescita e inoltre si è avuto in molte situazioni un rischio di speculazione sui sacchetti biodegradabili con l’aumento dell’inquinamento.
È proprio l’inquinamento la conseguenza dell’uso dei sacchetti di plastica, i quali nel Mediterraneo formano un’isola, a causa della mancata biodegradabilità.
In ogni caso l’obiettivo delle nuove norme stabilite dal governo non consiste solo nella lotta all’inquinamento ambientale, ma anche nell’opportunità di sviluppare un’economia green, come punto di partenza per una crescita economica generale.
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