[galleria id=”1737″]Forse non tutti lo sanno, ma esistono anche delle super mucche. Il loro vero nome è Belgian Blue, anche se in molti le chiamano anche “monster cows”, che letteralmente significa “mucche-mostro”. Questi animali sono il risultato di modificazioni genetiche naturali, che portano alla perpetuazione di un difetto intrinseco, che consente di avere muscoli sviluppati, con conseguenze gravi per la loro salute.
L’allevamento selettivo
A rendere conto di come questo fenomeno sia possibile è stato un video del National Geographic, che ha mostrato come venga praticato da molti agricoltori l’allevamento selettivo. In pratica, gli allevatori hanno consentito di accoppiarsi soltanto a mucche e tori con maggiore massa muscolare, in modo da avere un animale che pesa più di una tonnellata. Il tutto è da rapportare ad una modificazione genetica naturale, che comporta la riduzione della miostatina, la proteina che normalmente interviene per inibire la crescita dei muscoli. Gli scopi sono prettamente industriali, perché l’obiettivo è quello di ottenere un cibo privo di grassi.
Per garantire che il gene difettoso passi da una generazione all’altra di mucche, si tende a sostituire l’accoppiamento con l’inseminazione artificiale e non si tengono nella debita considerazione le conseguenze in termini di salute. Non si fa altro, infatti, che portare avanti una mutazione genetica, la quale, in realtà, rappresenta un elemento negativo, non assicurando il benessere delle mucche stesse.
Gli animali diventano delle vere e proprie macchine da carne, al mero scopo di incrementare la produzione e di ottenere maggiori guadagni. Un fattore genetico portatore di una patologia viene utilizzato, non tenendo conto di ciò che sarebbe importante per assicurare alle mucche uno sviluppo armonioso del loro peso corporeo. L’anomalia, ad esempio, costringe a praticare molto spesso il parto cesareo, per far nascere i vitelli. La dismisura non consente, infatti, di partorire in maniera naturale.
La storia
Le Belgian Blue sono nate in Belgio dall’incrocio tra Durham Shorthorns e bovini di razza Frisona. All’inizio gli allevatori non erano in grado di portare avanti un processo selettivo, che intendesse incrementare la proliferazione di un gene difettoso. La situazione cambiò nel Novecento, dopo la seconda guerra mondiale, quando l’economia europea cominciò a richiedere una maggiore quantità di carne. E’ stata proprio una domanda economica ben precisa ad accelerare lo sviluppo di questa razza nella direzione di esemplari sempre più muscolosi. Nel 1974 l’allevamento delle Belgian Blue è stato diviso in due rami, di cui uno specializzato proprio per la produzione di carne. Gli attuali risultati sono il frutto di 150 anni di un lavoro di incroci.
Gli anni di accoppiamenti selezionati hanno portato progressivamente alla riduzione della miostatina o, addirittura, alla sua completa eliminazione. Si è favorita in maniera imperterrita la trasmissione di un gene specifico che codifica la trascrizione di questa proteina e che è localizzato sul secondo cromosoma dei bovini.
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