Surfista attaccato dallo squalo: “è arrivato da sotto”, deve dire grazie all’amico – VIDEO

Un surfista che è stato attaccato da uno squalo ha raccontato in un video cosa sarebbe successo se non fosse arrivato qualcuno.

Chris, il surfista aggredito dallo squalo (screenshot video) – Ecoo.it

Non dimenticherà facilmente la disavventura con cui ha dovuto fare i conti qualche giorno fa, un giovane surfista della Florida, Chris Pospisil, che probabilmente deve dire grazie a una persona se l’attacco che ha subito da parte di uno squalo si è risolto nel migliore dei modi. Il ragazzo è stato in grado di lasciare l’ospedale e tornare a casa in queste ore, ma deve fare i conti coi postumi dell’attacco dello squalo, che poteva costargli la vita. L’episodio si è consumato a New Smyrna Beach, in Florida appunto.

Attaccato dallo squalo: a chi deve dire grazie il giovane surfista?

“Lo squalo è venuto da sotto di me, sulla mia tavola e mi ha ribaltato all’indietro”, ha raccontato il giovane in un’intervista rilasciata alle televisioni locali. I momenti sono davvero drammatici, il surfista ha spiegato alla perfezione la scena che gli si parava davanti ai suoi occhi in quel momento: “Ho visto il mio piede nella sua bocca e mi ha trascinato sotto”. Sono stati attimi che non si possono scordare per Chris, studente di 21 anni dell’Università della Florida centrale.

Chris Pospisil (screenshot video) – Ecoo.it

Il ragazzo fa parte del team di surfisti della scuola e quel giorno era in compagnia di Reece Redish, un ragazzo con cui condivide la passione per la tavola da surf. I due si sono conosciuti nel periodo di lockdown per il Covid-19, che consentiva comunque di fare attività fisica. Da quel momento in poi, e in tutte le stagioni, fanno coppia fissa nelle loro uscite. Vivono nella contea di Brevard ma si spostano spesso lungo le coste della Florida, proprio alla ricerca delle migliori onde da cavalcare.

Nel momento di massima difficoltà, quando la sua passione poteva davvero costargli la vita, Chris ha trovato al suo fianco proprio Reece, il quale non ha perso un attimo ed è entrato in azione. Quando Chris, ferito al piede, è riemerso dall’acqua, nel panico e con la sua vita in pericolo, il suo amico l’ha riportato sulla tavola da surf. Quindi i due si sono diretti verso la riva, in attesa dei soccorsi. Reece Redish ha chiarito: “Sono disposto a mettermi a rischio per aiutare chiunque”.

Come sta oggi il giovane surfista attaccato dallo squalo

Deve dire grazie al suo amico (screenshot video) – Ecoo.it

La frequenza con cui avvengono gli attacchi degli squali non deve essere un dato preoccupante: sono molto rari e di uno di questi ne abbiamo parlato di recente. Il più noto e spettacolare di questi attacchi è quello che ha visto protagonista in mondovisione il campione del surf, Mike Fanning. Chris, dopo l’attacco, è stato ricoverato in ospedale, ma a quanto pare sta migliorando: cammina con le stampelle ma ha ancora molta strada da fare per riprendersi. Si pensa che dovrà fare circa due mesi con un tutore, prima di iniziare la fisioterapia, che potrebbe durare anche sei mesi.

Gli è stato rimosso un dente di squalo dall’osso e sono diversi i tendini che sono stati curati dal personale medico, i danni resteranno però a vita: “La parte superiore del mio piede sarà insensibile in alcune zone per il resto della mia vita”, ha spiegato il surfista che nella sfortuna di essere vittima di un raro attacco di squalo può comunque dire di aver trovato al suo fianco un vero amico, che non ci ha pensato due volte nel correre in suo soccorso. Racconta infatti: “Reece ha davvero fatto la differenza. Sai, se non fosse stato lì, penso che sarebbe potuta andare molto peggio”.

Chris ha spiegato a chi lo ha intervistato che con tutto il sangue che stava perdendo in acqua, anche se fosse riuscito a scappare dallo squalo, avrebbe potuto perdere i sensi mentre nuotava per tornare a riva. Il giovane amante delle onde e del mare evidenzia come non bisogna temere gli squali e sostiene come il grosso mammifero non stesse cercando di ucciderli. Gli uomini, secondo recenti studi, non sono di norma prede degli squali, ma i surfisti possono ad esempio diventarlo perché questi mammiferi scambiano le tavole da surf per dei pesci, vista la forma e dimensione.

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