Lo scioglimento dei ghiacciai è un argomento che periodicamente gli studiosi ripropongono all’attenzione di tutti: anche stavolta è così, anche se purtroppo c’è da registrare un peggioramento generale delle condizioni del nostro Pianeta Terra. I ghiacci del polo Artico, infatti, procedono a sciogliersi a causa del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici che stiamo vedendo tutti: il fatto è che quest’anno i ghiacci si sono sciolti decisamente più velocemente del solito, potremmo dire veloci come non mai.
In effetti, non c’è mai stata una temperatura così bassa al Polo Artico come quella registrata finora, almeno da quando sono iniziate le misurazioni. A dirlo sono gli esperti National Snow and Ice Data Centre americano, preoccupati per le conseguenze che questo potrebbe portare a livello di ecosistema ma anche a livello globale per l’innalzamento dei livelli del mare.
Il 18 giugno, infatti, i ghiacci coprivano una superficie pari a 10,62 milioni di chilometri quadrati, ben 31000 in meno rispetto al 18 giugno del 2010: si tratta di una superficie che approssimativamente si può spiegare come quattro volte l’area della Regione Umbria. La cifra è stata confrontata non a caso con l’anno 2010, altro momento in cui si è toccato un picco estremamente negativo: anche il 2007 non fu un anno positivo per l’andamento dello scioglimento dei ghiacciai, e se confrontiamo il dato odierno con quello scopriamo che i ghiacciai hanno perso ben 824 chilometri quadrati.
Una rapida stima ha permesso agli studiosi di dire che si tratta di una perdita variabile tra 100 e i 150 mila chilometri quadrati persi al giorno: secondo i loro studi, si tratta di una superficie pari al doppio del tasso climatologico definito standard, normale. E l’emergenza non è certo finita qua, dato che come stagionalità siamo nel pieno dello scioglimento e quindi la situazione potrebbe avere ulteriori sviluppi negativi.
photo: Ben Saunders