Secondo quanto sostiene l’istituto di credito HSBC, il mercato delle energie rinnovabili e di quelle a basse emissioni di carbonio triplicherà il proprio valore nel corso dei prossimi dieci anni, giungendo a valere circa 2,2 trilioni per anno entro il 2020. La banca ritiene inoltre che il leader mondiale nel settore diventerà la Cina, che scavalcherà nel breve termine la “concorrenza” americana.
Non solo: nonostante l’elevata significatività dei dati di cui sopra, occorre aggiungere che tali elementi potrebbero addirittura dover esser portati in corposo rialzo. Sostiene infatti Nick Robins, uno dei co-autori dello studio, che vi sarebbero buone probabilità che le proiezioni compiute possano rivelarsi pessimistiche, perché le stime non tengono conto di eventuali modifiche nell’agenda dei lavori delle principali istituzioni e organizzazioni internazionali sul mercato del carbonio.
Per quanto riguarda il suo rapporto con la produzione lorda mondiale, la proiezione è traducibile in un aumento del peso del settore delle energie a basso impatto ambientale dagli attuali 1,3 punti percentuali previsti nel 2010 ai futuri 2,1 punti percentuali auspicati per il 2020.
Infine, il report sostiene – come già preannunciato poche righe fa – che gli Stati Uniti perderanno il proprio predominio nel settore a favore della Cina, che sta progettando (e, parzialmente, già mettendo in atto) dei programmi di investimento sulle rinnovabili davvero impressionanti.
La quota del Paese asiatico sul valore complessivo del mercato delle energie rinnovabili è pertanto destinata a salire dal 17% al 24%, mentre quella statunitense e quella europea sono destinate a calare rispettivamente dal 21% al 20% e dal 33% al 27%.
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