Il governo libico ha in mente di triplicare la propria potenza energetica nel corso del decennio che si accinge a cominciare, cercando di attrarre investimenti esteri e sperando in una spinta più convinta nei segmenti delle energie rinnovabili, che potrebbero diversificare il “motore” economico nazionale, riducendo la dipendenza del Paese dalle tradizionali risorse come il gas e il petrolio, di cui è esportatore.
I piani governativi includono principalmente l’installazione di circa 14 GW di capacità di produzione di energia elettrica, che dovrebbero far compiere un grande salto quantitativo al Paese, che attualmente dispone di circa 6,2 GW.
L’obiettivo è quindi quello di incrementare la capacità di esportazione energetica del Paese nord-africano, che ha un portafoglio di Paesi europei tra i principali clienti esteri.
Sul fronte interno, invece, Tripoli spera di poter soddisfare il 10% del proprio fabbisogno energetico interno attraverso le fonti energetiche rinnovabili e, tra di esse, soprattutto con l’energia eolica e quella solare. Un target superiore a diversi altri Paesi africani, ma inferiore a quanto stabilito da Egitto, Libano e Marocco.